Diciamolo chiaramente. Ci vuole equilibrio, molto equilibrio, ma i segnali non sono stati assolutamente entusiasmanti. Chi aveva avuto modo di vedere il Napoli nelle amichevoli estive si era reso conto di una squadra che esponeva il cartellone "lavori in corso", ma che dall'altra lato cercava di mettere in pratica una buona parte degli insegnamenti assimilati durante il precampionato.
L'idea di gioco di Sarri è chiara e la espone in modo lampante già da qualche anno. Squadra corta e compatta, baricentro alto, palleggio che parte dalla difesa e pressing asfissiante partendo proprio dagli attaccanti. Le buone intenzioni ci sono tutte e ieri, seppur a sprazzi, questa mentalità si è vista.
Tralasciando l'amichevole con il Latina, che onestamente era poco probante vista la caratura degli avversari, col porto il Napoli aveva realmente ben figurato, tenendo botta in fase difensiva. Già la difesa...
Si sa però che il calcio d'agosto non è mai indicativo, vedi l'Inter che vince con buona personalità e gran cuore dopo un precampionato horror o il Milan che fa cadere le poche certezze che aveva Sinisa con una pessima partita al Franchi.
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| Maurizio Sarri, nuovo allenatore del Napoli |
Eppure l'inizio non era stato malvagio. Più precisamente i primi 15 minuti sono stati davvero convincenti, con una squadra che pressava e non lasciava rifiatare la mediana del Sassuolo. In questi primi minuti il Napoli trova la rete, con Hamisk che sfrutta una ribattuta poco felice dell'ex Cannavaro.
Bah, partenza fortissima, Sassuolo già messo alle corde. Sembra che la gara si sia messa sui giusti binari per i partenopei e invece, dopo questi primi 15 minuti, cala il vuoto sul team di Sarri e vengono messe a nudo tutte le problematiche.
Partiamo dalla difesa. Per due anni è stato puntato il dito contro il buon Rafa Benitez che si ostinava a giocare con soli due mediani, lasciando in questo modo alla mercè degli attacchi avversari la povera retroguardia azzurra. Ora c'è Sarri. Dicono sia maniacale nella fase difensiva e io voglio crederci. Questi pareri vengono espressi dai maggiori addetti del settore in Italia. Non è spiegabile però prendere un goal del genere. parlo del primo. Tralasciando la poco felice respinta di Albiol (parso anche ieri molto in affanno), lì o si scappa tutti e quattro difensori in avanti o si fa un elastico rapido ed efficace. Ecco quindi che i fantasmi della NON fase difensiva di Benitez tornano a perseguitare il Napoli e i suoi tifosi. Se guardiamo bene la rete di Floro Flores, sembra un classico goal che beccava il Napoli nei due anni di gestione Benitez. Difesa alta e imbucata centrale che frega i difensori azzurri. Allora caro Sarri bisogna essere onesti. Siamo all'inizio e sei un grande lavoratore, però se vuoi giocare in Italia con una difesa cosi alta e se i tuoi difensori centrali sono alquanto lenti (Chiriches ieri sembrava in bambola. Siamo sicuri possa essere il titolare inamovibile della difesa ?), devi pensare a qualche contromossa. In primis lasciare fuori un mastino come Allan mi è sembrata una scelta poco azzeccata. E' l'unico che nel centrocampo del Napoli ha gamba e riesce a fare un ottimo lavoro in fase di interdizione.
In secondo luogo bisogna cercare di sviluppare una manovra sugli esterni. Il Napoli è sembrato davvero troppo compassato e bloccato nella zona centrale del campo. A volte risulta comodo, ai fini dello svolgimento dell'azione, alleggerire e smistare il pallone nella zona esterna del campo. Certo, bisognerebbe avere anche gli esterni adatti. Spero seriamente che il Napoli ci pensi due volte prima di vendere Faouzi Ghoulam, visto che Hysaj sulla sinistra è sembrato davvero in notevole difficoltà e Maggio ormai credo debba essere ritenuto un buon giocatore di complemento e non più un titolare inamovibile.
Le ultime parole le spendo per i quattro giocatori offensivi, partendo dalla nota lieta di ieri sera: Marek Hamsik. Marekiaro ha giocato una partita solida, dimostrando che il ruolo di mezz'ala è quello che gli calza a pennello. Oltre alla rete, ha mostrato un'ottima condizione fisica e inoltre, giocando in mezzo al campo, ha la possibilità di essere nel vivo del gioco molto più di quanto accadeva nella passata gestione. Ho sentito voci di chi lo riporterebbe qualche metro più avanti, nella trequarti precisamente. Per me è follia pura e va bene cosi.
Insigne e Mertens invece hanno mostrato ancora qualche incertezza e probabilmente ancora devono adattarsi al nuovo modulo di Sarri. Entrambi infatti hanno sempre giocato come esterni offensivi e probabilmente ora che devono esibirsi in una zona del campo più centrale, si trovano ingabbiati. Hanno le qualità, cosi come lo stesso Callejon, per poter fare bene anche in questo ruolo. Sarri però non deve dimenticare che una delle poche certezze che il Napoli ha avuto per due anni è stato l'attacco. Va bene quindi provare un modulo nuovo, però qualora il 4-3-1-2 dovesse risultare ostico agli attaccanti del Napoli, il 4-3-3 deve essere preso in considerazione. Assolutamente. L'essere integralista non paga e i partenopei e Benitez già ne sanno qualcosa.
Il Pipita Higuain è parso in ritardo di condizione. Tra lui e Mertens entrambi spenti, la logica consiglia di sostituire sempre il belga. Sarri ha avuto coraggio nel sostituire l'argentino.
Ne ha avuto un po di meno in conferenza, quando ha parlato del campo in pessime condizioni e delle Nazionali.
Caro Sarri il Napoli è una squadra ai vertici del campionato di serie A da ormai svariati anni e di conseguenza ha molti giocatori nelle rispettive Nazionali. Devi conviverci, cosi come fanno tanti allenatori di questo globo.
Ora tocca alla Samp. Non bisogna caricare di troppe pressioni questa squadra, che è nuova sia nelle idee di gioco che in vari interpreti.
Senza dimenticare la campagna acquisti. Mancano ancora un po di giorni e con operazioni intelligenti ed oculate è possibile puntellare nel modo giusto sia la difesa che il centrocampo. Qui però la palla passa al presidente, a colui che ha realmente in mano le sorti di questa franchigia.
E come si suol dire "per un acino di sale si perde la minestra".
A Napoli ne sanno qualcosa.
"It's a long story" direbbe un tale.
So long,
Il Conte

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