mercoledì 11 febbraio 2015

Il Mario ritrovato (?)

Genio e sregolatezza: una descrizione che nel calcio - e lo sport in generale - ha trovato spesso e volentieri la propria incarnazione. Da George Best a Diego Armando Maradona, passando per Gazza Gascoine
fino ad arrivare agli azzurri e più recenti Antonio Cassano e Mario Balotelli. Sia ben chiaro, si tratta di personaggi e calciatori di epoche totalmente differenti, accomunati però da un atteggiamento e da un profilo che li ha sempre contraddistinti.
Mario Balotelli appartiene, anzi è sempre appartenuto, a questa schiera di giocatori. Tutti sappiamo che l'attaccante si è fatto conoscere sin dagli albori per la sua attitude dura e l'ombra "rock" del suo personaggio, per i suoi gesti anarchici e sopra le righe, ancor più di un talento cristallino proveniente da i suoi piedi. Super Mario si è imposto giovanissimo all'Inter ed ha vissuto la sua consacrazione al Manchester City ed in Nazionale nell'Europeo del 2012, del quale fu autentico trascinatore fino alla finale persa malamente contro la Spagna.

L'italo-ghanese si è poi perso nel corso dell'ultimo biennio, venendo meno alle aspettative poste sulle sue spalle una volta giunto al Milan. Infine, Balotelli si è accasato al Liverpool con la speranza che il suo ritorno in Premier League abbia potuto coincidere con un automatico rilancio nel calcio che conta. Anche perchè i numeri parlano chiaro: nel suo ultimo campionato in Serie A, quello 2013-14, ha raccolto 40 presenze, 18 gol, discontinuità e tante sanzioni. 
Nonostante tutto però, l'approdo sotto la Cop fu preso a dir poco di buon occhio da tifosi e addetti ai lavori; Balotelli divenne da subito genio e leader indiscusso dei tifosi. Ma con il trascorrere dei mesi, l'accumularsi di opportunità mai colte e prestazioni ombrose, il centravanti è terminato in fondo alle gerarchie di mister Brendan Rodgers e Balo ha perso la fiducia del suo allenatore e del neo cittì azzurro Antonio Conte, che appena giunto a Coverciano ha subito messo in chiaro (anche se indirettamente) le modalità di selezione e convocazione. Tutti sono utili, nessuno indispensabile.

Però, in occasione di Liverpool-Tottenham, Balotelli ha ritrovato la rete in Premier, la prima di questa stagione dopo 13 presenze, tante partite guardate dalla panchina e soltanto 776' giocate. Si è trattato di un gol facile a pochi minuti dalla fine che è valso il 3-2 finale Red, importante per l'economia del giocatore e della squadra. Ed anche per il calcio italiano.

Perchè se Balotelli è da sempre sotto gli occhi dei riflettori per le sue gesta "extra" calcistiche, bisogna pur ricordare che si tratta di un attaccante dagli sconfinati mezzi fisici e tecnici. Lo ha dimostrato in passato più e più volte, malgrado una costanza non pervenuta fino ad ora.
Il tempo de i "se" e dei "ma" è realmente terminato e a 24 anni, ma soprattutto dopo 8 trofei conquistati tra Italia ed Inghilterra, è realmente giunto il momento di capire quando e come "diventare grandi".

Alessandro Alberto Odipoo Di Porzio


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