lunedì 9 febbraio 2015

Questione di prospettive

Siamo ormai entrati nel vivo del girone di ritorno ed il campionato italiano ruota intorno alle solite cose: i soliti luoghi comuni
nei confronti di una determinata squadra, gli svarioni arbitrali e polemiche di ogni tipo. Per una monotonia tematica e per tempi editoriali prettamente personalizzati, ritorniamo a scrivere di questo dopo essere stati in "silenzio" a guardare i finti movimenti di un mercato invernale che ha visto nascere, fallire e concludere trattative effimere.  Di veri "botti" di mercato neanche l'ombra, ma tante operazioni-lucciola che sono servite per gettare fumo negli occhi ai tifosi e per far parlare h24 la stampa di settore.

Ma, appunto, dei tempi e modi editoriali a noi del blog interessa ben poco e ci piace trattare di argomenti che possano far nascere rilessioni e aumentare lo spirito critico di ci chi segue. Pertanto, non staremo qui a trattare dell'ennesima vittoria della Juventus, dell'Inter che ha finalmente vinto, del Napoli scintillante e della Roma ritrovata; ma vogliamo tirare in ballo qualcosa di cui già è stato discusso in tempi non sospetti.

L'anticipo delle ore 20.45 della 22esima giornata di campionato è stato il big match Juventus - Milan. I bianconeri hanno travolto i rossoneri con un sonoro 3 a 1 ed una mood di manifesta superiorità al cospetto di un Diavolo prosciugato e disarmato della sua aura terrificante (persa molto tempo fa...). Il primo gol, quello del vantaggio juventino, è stato realizzato da Tevez: l'argentino è stato abile a partire sulla linea del fuorigioco (dietro o davanti non ci è dato sapere...) e a correre 50 metri palla al piede per  poi trafiggere Diego Lopez con un piatto sinistro. L'incontro è terminato come abbiamo già descritto prima, ma questo gol è stato seguito da una serie innumerevole di polemiche e di botta e risposta tra Galliani ed i piani alti della Vecchia Signora.

L' ad milanista ha cominciato puntando il dito contro la Juventus e denunciando che il club di Torino fosse l'unico in Italia a creare immagini ad hoc per le moviole delle sue partite a differenza degli altri club; i dirigenti bianconeri hanno ribattuto dicendo che si tratta di questioni di prospettiva e attribuito allo stesso Galliani il titolo di "geometra". Inutili e rumorose polemiche puerili. Mentre su internet sono incominciate a girare immagini come quella che abbiamo scelto per rappresentare vivisamente il pezzo.

Allora, cosa viene spontaneo domandarsi alla fine di tutto ciò? Non i soliti "perchè?" o "come mai?", ma "cosa vogliamo fare?" in un calcio italiano vuoto, prosciugato e abbandonato a se stesso dove un presidente federale vince all'insegna degli Opti Poba, dell'abolizione della "discriminazione territoriale" - che in un Paese civile si chiama razzismo - , nonostante sia ancora sotto indagine dall'Uefa. 

E' necessario davvero voltare pagina e pensare soltanto al calcio giocato senza altri interessi, se c'è davvero l'intenzione di rimettere in piedi un sistema fallimentare come quello attuale. E' necessario pensare allo sport e non solo ai profitti che questi può portare, ma sarebbe soprattutto opportuno appianare tutte le discrepanze ed annullare in maniera costruttiva tutte le singole prospettive per avere un punto di vista unico da rispettare ed un'univoca strada da intraprendere.

Perchè in questo modo, senza le contromisure necessarie, non si va da nessuna parte. Anzi, si rischia solo di tornare indietro.

Alessandro Alberto Odipoo Di Porzio

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