mercoledì 9 settembre 2015

E Berlino è sempre più... azzurra

La gioia dell'Italbasket dopo la vittoria contro la Germania (fonte foto: profilo Twitter @Italbasket

Prendete due date: 4/7/2006 e 9/9/2015. Adesso attiviamo la memoria e andiamo a ritroso nel tempo. Le cose in comune? Sport, città, squadre in campo, la  palla come oggetto di contesa; le differenze? Gli interpreti, le dimensioni del campo
e il tipo di rettangolo di gioco. Vi do due indizi: da una parte si parla di calcio, dall'altra di pallacanestro. Le emozioni, perfettamente identiche, nonostante competizioni diverse.

Insomma, pure chi non è dotato di una memoria di elefante ha capito a quali eventi sono collegate quelle date e chi sono i protagonisti coinvolti: stiamo parlando della storica semifinale del mondiale di calcio 2006 tra Italia e Germania che ci ha portato alla trionfale finale di Berlino e della (nonchè altrettanto storica) penultima partita del girone B della fase finale dell'Europeo di basket 2015, disputatasi sempre tra i teutonici e gli azzurri.

E' inutile star qui a rimarcare, a sottolineare, come Grosso prima e Del Piero poi mandarono quella strabiliante selezione allenata da Marcello Lippi nell'ultimo atto contro gli eterni rivali-cugini di Francia, così come potrebbe essere superfluo raccontare del talento di navigati cestisti, neanche trentenni, come Gallinari, Belinelli e Bargnani. Ma è importantissimo evidenziare quello che è lo sfondo che ha accomunato e accompagnato le due Nazionali a questi due appuntamenti così importanti: entrambe dotate di immenso talento, ma provenienti da anni di digiuni e di "ci è mancato poco" (l'Italia non era Campione del Mondo dal 1982 e proprio quell'estate fu colpita dallo scandalo Calciopoli; l'Italbasket ha fallito ogni manifestazione ufficiale dall'argento olimpico di Atene 2004), alla fine hanno dato il meglio di sè; hanno messo in mostra carattere, fame e personalità; hanno abbinato alla voglia di riscatto tanto strapotere tecnico.

In quel di Dortmund, i favori del pronostico erano per i vicecampioni del mondo in carica nonchè padroni di casa, così come "oggi" alla Mercedes Benz Arena di Berlino, erano ritenuti i teutonici di Dirk Nowitzki con un passo avanti, però alla fine è riuscita a spuntarla sempre l'Italia: la prima volta, come già accennato e ben noto, la poesia è stata scritta dai tiri a giro di Fabio Grosso e di Alex Del Piero; questa volta, la magia è uscita fuori dai polpastrelli del Gallo e di Beli, i quali hanno rispettivamente realizzato i canestri del pareggio al 4° quarto e il tiro da tre punti dell'over time che ha spedito l'Italbasket agli ottavi di finale, prima dell'89-82 finale.

Ma in entrambi i casi, e ancor di più nel match della palla a spicchi, è stato il collettivo che è venuto fuori e che ha consentito poi ai singoli di fare la differenza con il loro indiscutibile talento. E come ho anticipato, sarebbe riduttivo paragonare l'importanza delle due singole vittorie (anche se un Mondiale rimane sempre un Mondiale!)... 

Questa volta lasciamoci andare alla belleza di questi sport e a questi indimenticabili momenti. Perchè se ieri è stato il cielo ad essere azzurro sopra Berlino, oggi è il parquet a non porre limiti all'orizzonte.

"Chiudiamo le valigie e andiamo a Lille, con l'Italbasket.

Alessandro Alberto Di Porzio


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