venerdì 16 gennaio 2015

Il D(erby) - Factor

Derby; stracittadina;"La" partita per eccellenza; "quella" più sentita. Chiamatela come volete voi, ma una cosa è certa: il derby non è mai una partita qualsiasi. Sempre e comunque. Al di là di ogni motivo tecnico e tattico.
E' quell'incontro dove il senso sociale del calcio assume forse il suo significato più forte e colorito del termine, talvolta sfociando in eccessive manifestazioni di appartenenza che poco hanno a che fare con lo sport vero e proprio, ma è soprattutto quella gara consumata, sentita, percepita da emozioni spontanee e primordiali all'interno delle quali tutto ciò che accade viene naturalmente amplificato e raccontato perchè "il derby è il derby". 

Questi match vengono seguiti e vissuti in ogni parte del mondo in cui il "soccer" è motivo di rivalsa e riscatto nei confronti dell'acerrima rivale, ma anche per la conquista del prestigio cittadino a suon di passaggi, agonismo e reti sul campo da calcio. Il derby assume il suo massimo significato però quando ad affrontarsi sono le squadre della Capitale: sono agguerrite le rivalità degli innumerevoli club di Londra, così come lo sono quelle tra Roma e Lazio e Real ed Atletico Madrid.

Queste ultime quattro squadre si sono affrontate tra di loro negli ultimi giorni e sono stati decisi da uomini che a loro modo sono rimasti o rimarranno legati inesorabilmente alla loro squadra di appartenenza: sto parlando di Francesco Totti e di Fernando El Nino Torres, il figliol prodigo appena ritornato tra le fila dei Colchoneros, che si sono resi protagonisti di gesti e storie che vanno oltre il grande rettangolo verde.

il celebre selfie di Totti dopo il secondo gol alla Lazio

Nell'ultima giornata di campionato, tutti oramai sappiamo che Er Pupone ha letteralmente trascinato i suoi giallorossi ad un pareggio in rimonta in un secondo tempo da favola alla veneranda età di 38 anni con una doppietta destinata a rimanere negli annali della storia dei derby romani e condita da uno splendido gol in sforbiciata - il secondo - che  è entrato di diritto nella classifica dei migliori gol messi a segno dal numero dieci romanista, al quale è seguita un'esultanza del tutto particolare che fa parte e del "personaggio Totti" e che lo mette ulteriormente in evidenza: un selfie, con "bacio", scattato sotto la curva sud che oggi, a quasi una settimana di distanza, fa ancora discutere. D'altronde quale modo migliore per festeggiare il primato di 11 reti realizzate in carriera nella stracittadina. Un' esultanza unica per un fuoriclasse unico.

Gioia incontenibile per Torres al suo ritorno con gol all'Atletico
Una storia ben più romantica e affascinante ha preso forma qualche ora fa in uno dei tempi del calcio mondiale, il Santiago Bernabeu, dove una giovane stella divenuta accecante troppo presto per la sua luce, si è eclissata alla stessa velocità ed è rinata proprio nel luogo in cui ha cominciato a mettersi in mostra. Fernando Torres è tornato "a casa" in occasione degli ottavi di finale di Coppa del Re come meglio non poteva - probabilmente neanche nei suoi sogni immaginava una partita del genere - segnando per la prima volta in carriera due reti ai nemici sportivi per antonomasia del Real Madrid, causandone l'eliminazione dal torneo e superando contemporaneamente il record di gol messi a segno con la maglia del Milan durante il sua sua anonima (dis)avventura sulla sponda rossonera del Naviglio. A volte ritornano, eccome se ritornano...

Altre volte, invece, rimangono e scrivono la storia di un club e di una città che rimane incisa sempre nella memoria dei tifosi e degli appassionati di calcio. Perchè il derby è sempre il derby e non c'è altra spiegazione.

Alessandro Alberto Odipoo Di Porzio





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