mercoledì 21 gennaio 2015

Questione di credibilità

"Perché?!" è la domanda che si pongono tutti. Tutti gli amanti del calcio che amano davvero
questo sport e che odiano l'ingiustizia e l'antisportività, che si manifestano sul campo di calcio soprattutto nell'ultimo periodo con una frequenza ed una puntualità disarmante sotto forma di "errori" arbitrali.

Premesso che gli arbitri sono esseri umani e che possono sbagliare (ovviamente) in quanto tali, vorremmo capire quale è il motivo reale, vero, nitido, per il quale talvolta si ripetano sempre i soliti errori quando giocano sempre le solite squadre. 

E gli episodi non sono pochi: i più eclatanti riguardano Juventus e Roma (ma non solo queste due squadre). Proprio nella partita dello Stadium tra queste due squadre, quella che poteva e doveva risollevare le sorti di una Serie A giunta mai così in basso in termini di credibilità e livello tecnico generale, invece si è rivelata essere uno squallido teatrino delle marionette dove l'unico a pagare - giustamente - è stato l'arbitro Rocchi a causa decisioni random e rigori di "compensazione", ma più di tutto per aver perso completamente il controllo di una gara decisiva per la lotta scudetto. 

Il gol "fantasma" di Milan-Juventus
Poi è stata la volta di Napoli - Juventus: gol di Caceres, su ampio fuorigioco di Chiellini. Anche questo non è stato visto, benché fosse già chiaro ad occhio nudo e di conseguenza al replay. Il tecnico juventino Allegri sedeva sulla panchina del Milan e, dopo la celeberrima rete di Muntari non assegnata in Milan - Juventus del 2012, disse che "la Juve avrebbe fatto meglio a stare zitta". Questa volta lui si è trovato dall'altra parte ed è rimasto in religioso silenzio. Forse è meglio non parlarne proprio.

Il fuorigioco non fischiato alla Juve
L'intervento di Zielinski
Arriviamo dunque all'ultimo episodio, quello degli ottavi di finale Coppa Italia in Roma - Empoli in cui al secondo tempo supplementare, il toscano Zielinski entra in scivolata sul giallorosso Paredes. Il giocatore dell'Empoli ha preso palla e successivamente l'avversario per questioni meramente fisiche ed inerziali, ma l'arbitro Di Bello ha fischiato, inventandosi di fatto un penalty che mai nella sul rettangolo di gioco - a prescindere dalle squadre in campo - dovrebbe essere sanzionato. De Rossi ha  in seguito mandato la palla in rete ed ha spedito i suoi ai quarti di finale dopo un incontro spettacolare ed esemplare degli uomini di mister Sarri, il quale si è "auto sospeso" a fine gara e non ha potuto fare altro che osservare una disfatta causata da scellerate decisioni. Di contro, Garcia non ha battuto ciglio e s'è l'è cantata e "sviolinata" da solo, rendendo l'onestà e la sportività un fatto puramente personale e secondario.

Allora, ritorna forte e prepotente il quesito iniziale: "Perché?!". Perchè nel 2015 in Italia bisogna assistere ancora a determinate ingiustizie? Perché non vengono prese le esatte contromisure? Perché ai piani alti della Lega e della FIGC parlano tanto e "fanno" poco o nulla? Perché non capiscono che ne va anche e soprattutto dell'immagine di questo meraviglioso sport?

In Premier League è stata adottata la goal line technology; in altri sport come basket, tennis, rugby e football americano, la moviola in campo è una prassi obbligatoria, tassativa, che gli arbitri sono tenuti a rispettare in caso di episodi ambigui. Nel calcio, nella finale Mondiale del 2006, la testata di Zidane fu vista dal direttore di gara grazie alle immagini sul maxischermo e quest'ultimo potè espellerlo proprio per questo motivo (addirittura - dopo questa vicenda - Blatter, acerrimo nemico della moviola in campo fino a qualche tempo fa, disse che sugli schermi giganti non avrebbero più dovuto far vedere spezzoni della partita in tal senso).

Ma allora è un cane che si morde la coda? È nato l'uovo insieme alla gallina? O forse, scusate la dietrologia, a qualcuno piace lasciare le cose come stanno.

Alessandro Alberto Odipoo Di Porzio

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