venerdì 29 agosto 2014

Il tempo delle attese... e delle risposte.

Molte volte in amore vince chi fugge, talvolta invece la cosa migliore da fare è aspettare che le cose facciano il loro corso aspettando che ci sia anche quel pizzico di fortuna che possa dare la svolta definitiva ad una faccenda controversa. Forse la pensa così anche Aurelio De Laurentiis, sperando che i problemi storici della sua squadra si risolvessero di punto in bianco con un magico schiocco di dita. Invece, proprio nel calcio, la cosa peggiore che un calciatore/allenatore/dirigente/presidente possa fare è quella di rimanere immobile ad un punto fisso senza prendere nessuna direzione (o ancora peggio senza SAPERE in che direzione a Napoli).

La disfatta del San Mames nasce proprio da questa situazione di immobilismo perenne nella quale la società partenopea ha latitato per i mesi di luglio e di agosto, a differenza delle principali rivali Juventus e Roma e del resto della maggior parte delle squadre di Serie A. Ma la sconfitta  nasce non solo per un calciomercato attendista fallimentare, ma anche per una gestione tecnico-tattica incomprensibile da parte del tecnico azzurro Benitez (testardo e incapace di leggere la partita).

Ma andiamo per gradi, delle domande sorgono spontanee:
1) Perchè il Napoli, pur sapendo di avere delle lacune storiche all'interno della rosa, non si è mosso in tempo sul mercato per cercare di alzare il tasso tecnico di una squadra deficitaria dalla cintola in giù?
2) Come mai il tecnico spagnolo non ha mai considerato, nemmeno per un minuto, giocatori come Inler, Zuniga e Henrique i quali potevano dare un ottimo contributo?
3) Per qual motivo c'è stata cosi tanta fretta di vendere giocatori fondamentali per l'equilibrio tattico come Fernandez e Behrami senza rimpiazzarli adeguatamente?
4) E' giusto aver messo ai margini del gruppo Dzemaili e Pandev in questo momento delicato di inizio stagione, quando anch'essi potevano ritornare utili alla causa azzurra

I difetti del team partenopeo sono numerosi e la politica "aspetta e spera" adottata dalla dirigenza azzurra, in un periodo storico critico e costituito da alcuni team estremamente ricchi con i quali è impossibile competere, rappresentano la tesi di laurea per disfare un progetto che, con l'arrivo di Benitez, avrebbe dovuto spiccare il volo definitivamente. Invece, il presidente De Laurentiis ha insistito in un modus operandi rivolto al risparmio e ad un'impresa poco rischiosa. È bello poter "IMPRENDERE" quando ci sono già le garanzie... Già perché era questo lo scopo: arrivare in Champions e agire sul mercato una volta acquisiti gli introiti derivanti dall'accesso alla fase a gironi. Doveva accadere l'esatto opposto. Da questo punto di vista non è esente da colpe anche lo stesso Benitez, il quale ha avallato le scelte della società senza opporsi minimamente a questo scellerato modo di agire. Un allenatore della sua fama aveva il diritto, e soprattutto il dovere, di prendere una posizione ben decisa visto il ritardo del club in sede di mercato. Invece, lo spagnolo ha "messo le mani avanti" più volte, con comportamenti e dichiarazioni che tutelavano sè stesso e la squadra da eventuali fallimenti (vedi la conferenza alla vigilia del preliminare). Ma forse l'errore più grande sta nel fatto di non aver saputo interpretare bene i match con delle scelte tecniche discutibili, promuovendo giocatori come Maggio, Britos e Gargano, i quali (soprattutto gli ultimi due) erano finiti ai margini del progetto, invece di contare su calciatori come Inler, Henrique e Zuniga che hanno disputato un buon mondiale. Insensato poi è l'atteggiamento nei confronti di Dzemaili e Pandev, isolati e per niente utilizzati nei match di Champions: un comportamento inspiegabile nei confronti di giocatori che hanno sempre dato il loro contributo e che, seppur in lista di partenza, sono ancora tesserati della squadra partenopea. Ultimo pensiero sulle cessioni lampo di Fernandez e di Behrami: tanta fretta di vendere e nessuna programmazione per rimpiazzarli. Assurdo privarsi di due pedine così importanti alla vigilia di una stagione così importante.

I problemi sono tanti e nel minor tempo possibile devono essere trovate delle risposte, soprattutto in vista dell'esordio in campionato questa domenica a Marassi contro il Genoa. Fino ad ora, per amore della maglia i tifosi hanno aspettato anche l'oltre il limite della sopportazione. Il tempo delle attese è davvero terminato...

Odipoo


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