I due candidati, Carlo Tavecchio e Demetrio Albertini, hanno dato vita ad uno scontro tra due mondi completamente opposti;
Carlo Tavecchio, già presidente della Lega Nazionale Dilettanti e vice presidente della FIGC, è sostenuto dalla Lega Pro, che, attraverso il suo Presidente Mario Macalli, ha ribadito il suo l'appoggio incondizionato, dalla Lega Nazionale Dilettanti, casa sua, da una decina di club della Serie B e da dieci club di Serie A, cioè la cordata Lotito-Galliani composta anche da club come Napoli, Udinese, Inter ed altri.
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| Carlo Tavecchio |
Demetrio Albertini, ex giocatore ed ex vice presidente della FIGC,
non può contare sull'appoggio di tutti i club che hanno rifiutato di sostenere Tavecchio, ma sicuramente può contare sull'associazione italiana calciatori (A.I.C.), sull' associazione italiana allenatori di calcio (A.I.A.C.), sulle società di Roma, Juventus, Fiorentina e su pochissime squadre di Serie B e di Lega Pro.
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| Demetrio Albertini |
Rimangono tra gli indecisi l'associazione italiana arbitri (A.I.A.), alcune società di Serie A, tra le quali Sampdoria, Torino, Verona, Sassuolo ed altre, una decina di club di Serie B tra cui Catania, Ternana, Trapani e almeno 20 club di Lega Pro.
Intanto Albertini ha dichiarato che, con lui presidente, la FIGC sarà a colori, proiettata nel futuro, mentre con Tavecchio sarebbe solo in bianco e nero, gettata nel passato.
Dichiarazioni che hanno provocato la difesa di Tavecchio, già in difficoltà per alcune sue gaffe, da parte di Lotito, suo principale sponsorizzante, che ha parlato apertamente di killeraggio elettorale.
Questa ostinata difesa, da parte del presidente della Lazio, ci può far intuire che Carlo Tavecchio non sarà certamente "l'uomo solo al comando", ma sarà coadiuvato, nella sua azione di riforma del calcio italiano, da tutte le personalità che si stanno battendo per la sua elezione.
La candidatura di Tavecchio è molto solida in quanto considerato un uomo di grande esperienza nel mondo del calcio, lo dimostrano i suoi precendenti incarichi, e perciò sostenuto dalla maggioranza dei club.
Nel suo programma ci sono punti condivisibili come quelli di riservare più spazio a giocatori giovani e lo sviluppo dei vivai, ma alcune sue infelici dichiarazioni hanno fatto nascere molti dubbi su una sua elezione.
Per quanto riguarda Albertini, la sua candidatura risulta debole poichè viene considerata come una candidatura sotto la quale raggruppare tutti quelli contrari a Tavecchio, senza avere una valida alternativa programmatica.
Dunque, come tutti sanno, Il calcio italiano ha bisogno di essere riformato profondamente, e, per centrare quest'obiettivo, c'è bisogno dell'appoggio della stragande maggioranza dei club, partendo dalle serie inferiori fino alla Serie A; Perciò questa frattura non fa sicuramente bene al futuro del calcio italiano.
Il Rosso



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