mercoledì 8 ottobre 2014

Supermarket F1



Solo tre settimane fa il mercato di Formula 1 sembrava chiuso, blindato, invece il cambio di presidenza alla Ferrari ha rovesciato completamente la situazione. In queste ore drammatiche, in cui tutto il mondo dei motori è in apprensione per le condizioni di Jules Bianchi, lo scacchiere dei posti per il 2015 va definendosi in maniera sempre più chiara. La bomba è scoppiata dopo Monza, quando il neoboss Marchionne ha lasciato intendere che Alonso non era più una pedina fondamentale per la Ferrari e, in un mondo come questo, una frase del genere non lascia spazio ad interpretazioni.
Così sono partiti i rumors, e poi in Giappone Vettel ha dato l’addio ufficiale alla Red Bull, aprendo così la girandola di voci e contatti. Ma qual è la reale situazione al momento? Partiamo proprio dalla Ferrari. Al momento la coppia 2015 è formata da Vettel (ormai certo anche se non c’è stato l’annuncio definitivo) e Raikkonen. Riguardo il finlandese, la stagione molto deludente affrontata quest’anno, avrebbe potuto far pensare ad un avvicendamento con altri piloti, infatti Montezemolo ha dichiarato che prima dell’incidente aveva pensato a Bianchi, ma in questi casi il confine tra le dichiarazioni veritiere e quelle ufficiali diventa estremamente labile ed è spesso una semplice questione opportunistica. La Red Bull avrà come pilota di riferimento Ricciardo, straordinaria rivelazione di questa stagione, affiancato dal russo Kvyat, che pure ha ben figurato. La posizione si quest’ultimo, per quanto già ratificata dalla squadra, è però meno certa di quanto sembri, perché il team vuole lasciare una porta aperta a nuovi possibili sviluppi del mercato, sponda Mercedes. Proprio la squadra della stella d’argento, avrebbe già la coppia di piloti per l’anno venturo, avendo da tempo confermato Hamilton e Rosberg, ma non è un mistero il fatto che i due non si sopportino ormai più e che la loro convivenza sia ridotta ad una guerra fredda all’interno dello stesso box. Il principale indiziato per la fuga sarebbe Hamilton, ed al momento proprio la Red Bull sembra l’unica alternativa possibile. La McLaren, infatti, che attende l’arrivo del motore Honda, avrebbe già contrattualizzato Alonso, come annunciato da Lauda (che non c’entra niente nell’operazione) proprio oggi, mentre permane il mistero sul secondo pilota. Sarà confermato l’esperto ma deludente Button oppure il giovane Magnussen? Al momento le azioni del danese sembrerebbero in rialzo anche perché, dopo la bocciatura di Perez l’anno scorso, la McLaren non potrebbe permettersi un nuovo buco nell’acqua nella sua politica coi giovani piloti. Dal canto suo, Button ha dichiarato di voler ancora correre in F.1, ma a patto di gareggiare con un top team. La sua esperienza e le sue buone (ma non ottime) doti di collaudatore potrebbero però renderlo più appetibile per un team di seconda fascia piuttosto che per la Red Bull o l’eventuale Mercedes. Acque calme in Williams, con i già confermati Bottas e Massa, mentre la Toro Rosso, annunciato già il diciassettenne Max Verstappen, potrebbe richiamare il già giubilato Vergne per coprire il vuoto lasciato da Kvyat. Hulkenberg è già a posto con la Force India, mentre Maldonado guiderà ancora la Lotus, ancora in dubbio sul motore da utilizzare. Nessuna notizia riguardo le seconde guide dei team. Potenzialmente appetibile per molte scuderie il franco svizzero Grosjean, formalmente senza contratto nel 2015 ed intenzionato a cambiare squadra. Ancora in alto mare il mercato per Sauber, Catheram e Marussia, ma queste squadre non potranno definire l’organico se prima non avranno la certezza di poter essere al via nella prossima stagione, vista la loro situazione quantomeno preoccupante dal punto di vista economico. In tal senso, si fa sempre più strada la proposta di schierare una terza vettura per le scuderie che lo volessero, allo scopo sostanziale di rimpinguare una griglia che altrimenti correrebbe il rischio di vedere solo 14/16 vetture al via. La proposta in sé è vecchia e si scontra con uno dei capisaldi del Patto della Concordia dal 1992, ossia l’obbligo di schierare due vetture per ogni team. Per questa ragione i piloti alla guida di questi mezzi conserverebbero i loro risultati sportivi, ma non potrebbero marcare punti validi per il campionato. Per ammortizzare l’enorme costo della terza macchina, verrebbe concessa la possibilità di non schierare il mezzo in tutte le gare e di consentire una sponsorizzazione diversa dalla due vetture principali, modalità esplicitamente vietata nel “Patto”. Non è ancora chiaro se eventualmente scuderie private saranno autorizzate a schierare vetture altrui, eventualità che invece il regolamento vieta dal 1981, anno di istituzione del mondiale costruttori che sancì la fine dei team clienti.



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