L'ultima volta c'eravamo lasciati al Soccer City Stadium di Johannesburg l'11 luglio 2010. Finale tra Olanda e Spagna. Me lo ricordo benissimo. Il caso volle che, nel primo Mondiale disputatosi in Africa, si giocasse una finale del tutto inedita: tra la Nazionale che ha perso più finali in rapporto alle partecipazioni, con due sconfitte su due finali giocate (ma non c'è due senza tre...), ed una novella finalista (forse la selezione nazionale più forte di ogni epoca).
La partita è bloccata, tesa, maschia; le squadre si studiano come se fosse una partita a scacchi. Volano cartellini da entrambe le parti e gli scontri fisici al limite della legalità non mancano, come l'indimenticabile calcio volante di De Jong che centra perfettamente il petto del povero Xabi Alonso.
La partita è bloccata, tesa, maschia; le squadre si studiano come se fosse una partita a scacchi. Volano cartellini da entrambe le parti e gli scontri fisici al limite della legalità non mancano, come l'indimenticabile calcio volante di De Jong che centra perfettamente il petto del povero Xabi Alonso.
![]() |
| Esultanza di Iniesta dopo il suo gol nella finale |
La partita è priva di occasioni nitidissime ed ogni singolo episodio può essere decisivo e, pertanto, deve essere sfruttato (ne sa qualcosa Robben). Infatti, al minuto centosedici, durante il secondo tempo supplementare, dopo un malconcio rinvio della difesa orange, la palla arriva al limite dell'area tra i piedi di Cesc Fabregas, il quale imbecca Andres Iniesta all'interno della stessa con un preciso filtrante.
El Ilusionista scorge l'arrivo della palla con la coda del suo occhio sinistro e, di prima intenzione, lascia partire un destro che si infila in diagonale alle spalle del portiere olandese Stekelenburg. È il gol decisivo e la Spagna è Campione del Mondo per la prima volta nella storia.
INTANTO... - Sono cambiate tantissime cose: nel 2010 eravamo in piena era tiki taka ed il Barcellona ne era il suo maggior esponente (tanto è vero che nel 2011 vincerà tutto quello c'è da vincere grazie al suo stile di gioco e a suoi meravigliosi interpreti) e l'Inter di Mourinho vinceva il Triplete con il suo calcio all'italiana.
![]() |
| Jurgen Klopp commissario tecnico del Borussia Dortmund |
Negli anni seguenti il modo di giocare e di concepire il calcio è cambiato, passando da un gioco dai ritmi compassati composto da una fitta rete di passaggi, in favore di uno stile di gioco più atletico e dai ritmi più alti, fatto di pressing alto, aggressione e ripartenze, che ha trovato la sua massima espressione nel Bayern Monaco pigliatutto di Heynckes e nel Borussia Dortmund di Jurgen Klopp.
OGGI - Attualmente ci troviamo nel momento più alto di questa generazione di calciatori e questo Mondiale ne sarà la dimostrazione. Ci sono tutti presupposti per assistere ad un torneo unico, in cui tutte le partecipanti possono dire la loro: il Brasile padrone di Felipao Scolari, mai cosi forte in difesa e poco entusiasmante in attacco; la Spagna invincibile di Del Bosque; i funambolici Orange di Robben e Van Persie; la solida e onnipresente Germania di Lahm, Schweinsteiger e soci; l'incandescente Argentina di Messi e Higuain; la voglia di riscatto dell'Italia vice-campione d'Europa e l'orgoglio gallico della Francia. Senza dimenticare il terribile Belgio di Wilmots, la grinta della Colombia di Cuadrado, la nobile Inghilterra di Gerrard e Rooney e il Portogallo del "Pallone d'Oro" Cristiano Ronaldo. Manca solo Ibra.
C'è proprio tutto e manca davvero poco, il conto alla rovescia è partito e il cuore fremita. Le speranze di migliaia di tifosi in tutti il mondo risiedono in un rettangolo verde ed in un pallone, proprio li dove, in questo momento, la popolazione natia farebbe tranquillamente a meno della samba e del futebol.
Benvenuti ai Mondiali di Brasile 2014.
Benvenuti al Mondiale dei Mondiali.
ODIPOO



Nessun commento:
Posta un commento