lunedì 30 giugno 2014

La battaglia di Belo Horizonte



In un caldo sabato pomeriggio la temperatura è stata, ancor di più, alzata dall’ottavo di finale 
Brasile – Cile, una partita piena di emozioni  e di tensione per gli amanti del calcio.

Una “battaglia” senza esclusioni di colpi a Belo Horizonte, gamba contro gamba, mai un’azione ha mancato di suscitare delle
Vargas ed Hulk
emozioni, in quei 120 minuti si è respirato calcio puro, non solo per la caratura tecnica dei giocatori presenti in campo ma anche per l’agonismo e la tenacia dimostrata da loro.

Il Brasile, con la formazione già vista nelle partite precedenti, scende in campo con la consapevolezza di non poter sbagliare niente, di dover lottare fino all’ultimo secondo della partita perché un solo errore potrebbe pregiudicare un sogno mai realizzato, vincere un mondiale in Brasile.

Il Cile sa che sta facendo la storia del calcio, sfida i padroni di casa ma lo fa a testa alta perché, questa volta, i cileni non hanno paura, sanno che sono capaci di tutto anche di buttare fuori i brasiliani dal mondiale dei mondiali.

David Luiz e Fred
I brasiliani cominciano il match tenendo palla, imponendo il loro gioco e dopo alcune occasioni da entrambe le parti David Luiz porta in vantaggio il Brasile al minuto 18 su calcio d’angolo battuto da Neymar. I cileni non si danno per vinti, non è nel loro dna, sanno bene che c’è una partita intera davanti a loro ed in poco tempo conquistano campo, iniziano a tenere palla e a fare un pressing asfissiante su ogni palla giocata dai brasiliani. La tenacia dei cileni viene premiata, Hulk perde palla su una rimessa di Marcelo, Sanchez la riceve e buca un incolpevole Julio Cesar.
Sanchez trafigge Julio Cesar

La partita procede velocemente tra continue occasioni da gol, anche un gol di Hulk giustamente annullato perché viziato da una fallo di mano, che riescono a tenere col fiato sospeso chiunque la stesse vedendo, giungendo così ai supplementari.

I brasiliani come i cileni prendono fiato, distendono le loro gambe tramortite da crampi che possiamo solo immaginare, il caldo non dà tregua ma sanno che non è finita, non ancora.

I tempi supplementari non sono altro che lo specchio dei 90 minuti appena passati, infatti le 2 squadre battagliano senza sosta, su ogni pallone, su ogni centimetro del campo. Proprio in essi assistiamo ad un Brasile che cerca disperatamente il gol della vittoria, ma l’occasione più chiara ed incredibile di tutta la partita è di Pinilla che, ricevuta palla al limite dell’area di rigore, tira con una violenza inaudita il pallone in porta andando a colpire in pieno la traversa e lasciando sul posto Julio Cesar.

Il Brasile adesso ha davvero paura, ma il cronometro salva i verdeoro mandando le squadre ai rigori.

L’aria è carica di tensione, Julio Cesar inizia a piangere, viene consolato ma i brasiliani, che hanno stampato sul volto i segni della stanchezza fisica e mentale, sanno che questa partita può finire male.

Sul dischetto si presenta David Luiz che, sicuro di sé, segna; poi è il turno di Pinilla che si fa parare un bruttissimo rigore, stessa cosa Sanchez che cerca di angolare la palla; Willian spreca tutto buttandola fuori ed Hulk lo segue facendosi parare un tiro centrale da Bravo; Diaz tira centrale spiazzando Julio Cesar e portando in parità il match; ora Neymar ha su di sé una responsabilità gigantesca,  ma non fallisce e spiazza il portiere cileno; Jara posiziona il pallone sul dischetto tra i fischi del pubblico, tira e prende il palo.

I compagni festeggiano Julio Cesar
Il Brasile vola ai quarti anche se stanco ed acciaccato, la paura si trasforma in gioia, e per adesso si festeggia.



Il Cile torna a casa ma ha dimostrato a tutto il mondo che una nuova grande è appena nata facendo sentire il suo urlo in tutto il mondo. 


Il Rosso




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