lunedì 9 giugno 2014

Una storia infinita... SpursVSHeat !!!

I Big Three di San Antonio e Miami
Una premessa è d'obbligo. Chi si aspettava un inizio di serie dall'alto contenuto qualitativo e agonistico, e chi sperava in partite estremamente equilibrate, è stato soddisfatto.
Siamo nell'immediato post di gara-2, e San Antonio deve registrare un brutto KO. Brutto non soltanto perchè adesso la serie è in assoluta parità, con il fattore campo che si sposta a favore della squadra di South Beach, ma anche e soprattutto perchè perdere in questo modo fa male. Rischia di annientarti psicologicamente. Quando Lebron indossa la corona di King James, fa paura. Sono convinto che Pop, che non ha bisogno di presentazioni per tutto quello che ha combinato con gli Spurs in quest'ultima decade, fin dalla prima azione della gara aveva perfettamente capito che Lebron non aveva nessuna voglia di scherzare. Dopo i problemi di Gara 1, dove l'MVP delle scorse Finals era dovuto uscire anzitempo a causa dei crampi, l'ex Cleveland ha voluto far capire al mondo intero, come se poi ce ne fosse ancora bisogno, che quando decide di giocare con quell'intensità è in grado di prendere lo scalpo di qualsiasi atleta provi a fermarlo.
Facciamo però un passo indietro.
Gara-1. Si suda tremendamente. All'AT&T Center di San Antonio la temperatura sale maledettamente. Si viene infatti a sapere che c'è stato un problema ai condizionatori dell'impianto. Si soffre sugli spalti, figuratevi in campo. 
Nonostante questa grossa problematica lo spettacolo è quello, come giusto che sia, delle grandi occasioni. 

Uno dei grossi motivi d'interesse di questa serie è indiscutibilmente la presenza in campo del nostro Marco Belinelli, che con 5'20" da giocare del 2° quarto fa il suo debutto nella serie, e senza nessun tipo di timore reverenziale attacca subito il ferro andandosi a guadagnare due tiri liberi.
Marco disputerà 18’, chiudendo con 9 punti e con un paio di buonissime giocate contro il grande Ray Allen.

Marco Belinelli
Un secondo motivo d’interesse non può non risiedere nella sete di rivincita dei texani, che dopo quell’incredibile bomba di Allen nella gara-6 dello scorso anno, vogliono riprendersi quell’anello che manca ormai da sette anni. L’organizzazione cestistica degli Spurs, la sapienza del loro mèntore Gregg Popovich, il loro modo di vivere l’NBA completamente diverso rispetto a  quello delle altre franchigie, la loro capacità di rimanere saldamente ai vertici del basket mondiale da ormai 10anni, guidati dai big three Duncan-Ginobili-Parker, li rende un fenomeno clamorosamente mistico e sotto alcuni aspetti anche inspiegabile. Che dire… Il bello di questo sport.


Ritorniamo a noi. Gara-1 è assolutamente equilibrata, Manu Ginobili nel primo tempo bombarda da oltre l’arco la difesa degli Heat, Wade dimostra che le ginocchia vanno discretamente bene, e Tim Duncan zittisce tutti coloro che l’avevano dato per finito dopo quella maledetta gara-7 della passata stagione. C’è un’intensità clamorosa. Il caldo peggiora ancora di più la situazione.

A decidere Gara 1 però, ci pensa forse il nome più improbabile… Danny Green !! L’ex Union Olimpija, fino a quel momento quasi nullo, imbeccato dall’ottima circolazione di palla della sua quadra punisce con due bombe la difesa di Miami. Kawhi Leonard completa l’opera. Gara-1 è degli Spurs.

Gara 2, se possibile, è ancor più tirata e fisica della precedente. Come detto all’inizio di questo post però, qui Lebron è assolutamente infermabile. Il suo terzo quarto è di una completezza e padronanza del gioco, che hanno pochi eguali in questo mondo. Buca la difesa texana da tutte le posizioni, si inventa triple improbabili e piazza alcuni jump shoot in faccia a Leonard. Quest’ultimo è il miglior difensore degli Spurs. Probabilmente uno dei migliori dell’intera lega. Inutile proseguire…
Serie in perfetta parità. 

Inutile dire che le speranze degli Spurs passano per le prossime due partite, che si giocheranno nell’arena degli Heat. Vincere almeno una gara a South Beach significherebbe giocare quasi sicuramente Gara-7. E questa volta, quest’ultima, si giocherà in casa della squadra di Popovich. San Antonio non ha voglia di abbandonare il sogno dell’anello. Miami vuole il three peat. Gli ingredienti per una serie storica ci sono tutti.
Fortunati noi che abbiamo la possibilità di poter godere di un tale spettacolo.
So Long,

Il Conte

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