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| I Big Three di San Antonio e Miami |
Siamo nell'immediato post di gara-2, e San
Antonio deve registrare un brutto KO. Brutto non soltanto perchè adesso la
serie è in assoluta parità, con il fattore campo che si sposta a favore della
squadra di South Beach, ma anche e soprattutto perchè perdere in questo modo fa
male. Rischia di annientarti psicologicamente. Quando Lebron indossa la corona
di King James, fa paura. Sono convinto che Pop, che non ha bisogno di
presentazioni per tutto quello che ha combinato con gli Spurs in quest'ultima
decade, fin dalla prima azione della gara aveva perfettamente capito che Lebron
non aveva nessuna voglia di scherzare. Dopo i problemi di Gara 1, dove l'MVP
delle scorse Finals era dovuto uscire anzitempo a causa dei crampi, l'ex Cleveland ha
voluto far capire al mondo intero, come se poi ce ne fosse ancora bisogno, che
quando decide di giocare con quell'intensità è in grado di prendere lo scalpo
di qualsiasi atleta provi a fermarlo.
Facciamo però un passo indietro.
Gara-1. Si suda tremendamente.
All'AT&T Center di San Antonio la temperatura sale maledettamente. Si viene
infatti a sapere che c'è stato un problema ai condizionatori dell'impianto. Si
soffre sugli spalti, figuratevi in campo.
Nonostante questa grossa problematica lo
spettacolo è quello, come giusto che sia, delle grandi occasioni.
Uno dei grossi motivi d'interesse di
questa serie è indiscutibilmente la presenza in campo del nostro Marco
Belinelli, che con 5'20" da giocare del 2° quarto fa il suo debutto nella
serie, e senza nessun tipo di timore reverenziale attacca subito il ferro
andandosi a guadagnare due tiri liberi.
Marco
disputerà 18’, chiudendo con 9 punti e con un paio di buonissime giocate contro
il grande Ray Allen.
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| Marco Belinelli |
Ritorniamo a
noi. Gara-1 è assolutamente equilibrata, Manu Ginobili nel primo tempo bombarda
da oltre l’arco la difesa degli Heat, Wade dimostra che le ginocchia vanno discretamente
bene, e Tim Duncan zittisce tutti coloro che l’avevano dato per finito dopo
quella maledetta gara-7 della passata stagione. C’è un’intensità clamorosa. Il
caldo peggiora ancora di più la situazione.
A decidere
Gara 1 però, ci pensa forse il nome più improbabile… Danny Green
!! L’ex Union
Olimpija, fino a quel momento quasi nullo, imbeccato dall’ottima
circolazione di palla della sua quadra punisce con due bombe la difesa di
Miami. Kawhi Leonard completa l’opera. Gara-1 è degli Spurs.
Gara 2, se possibile, è ancor più tirata e fisica della precedente. Come detto all’inizio di questo post però, qui Lebron è assolutamente infermabile. Il suo terzo quarto è di una completezza e padronanza del gioco, che hanno pochi eguali in questo mondo. Buca la difesa texana da tutte le posizioni, si inventa triple improbabili e piazza alcuni jump shoot in faccia a Leonard. Quest’ultimo è il miglior difensore degli Spurs. Probabilmente uno dei migliori dell’intera lega. Inutile proseguire…
Serie in
perfetta parità.
Inutile dire che le speranze degli Spurs passano per le prossime due partite, che si giocheranno nell’arena degli Heat. Vincere almeno una gara a South Beach significherebbe giocare quasi sicuramente Gara-7. E questa volta, quest’ultima, si giocherà in casa della squadra di Popovich. San Antonio non ha voglia di abbandonare il sogno dell’anello. Miami vuole il three peat. Gli ingredienti per una serie storica ci sono tutti.
Fortunati
noi che abbiamo la possibilità di poter godere di un tale spettacolo.
So Long,
Il Conte


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