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| Vincenzo Nibali arrivo ai Champs Elysées |
La passerella dei Champs Elysées a Parigi è emozionante (vince allo sprint Kittel), poi la lunga premiazione, mille volte immaginata da Vincenzo "lo Squalo" dello stretto di Messina, non ancora 30enne è uno dei pochi ad aver vinto tutti e tre i grandi giri (Giro d'Italia 2013, Vuelta d'Espana 2010), raggiungendo negli dei dell'Olimpo Merckx, Gimondi, Hinault, Anquetil e Contador.
Contador e Froome, i suoi grandi rivali per questo Tour de France, ritirati per incidente nelle prime tappe, prima delle grandi montagne (Nibali mai caduto e forse più attento), alle sue spalle salgono sul podio i francesi Peraud e Pinot, lontanissimi in classifica generale anni luce, come lo spagnolo Valverde, finito quarto.
E' stato il Tour perfetto con 19 maglie gialle, con 4 vittorie di tappa. Un capolavoro, con la sua Astana, la squadra che lo ha supportato dall'inizio alla fine sia in pianura che in salita, con il magnifico apporto di Kangert, Fulgsang e del mai domo Scarponi, appena c'era una salita li staccava tutti di ruota, oggi scatto era una rasoliata!
Alcune parole del campione messinese:
«L'emozione è forte, magari non riesco ad esternarla però dentro di me ho dovuto prendere tante volte il respiro - confessa dopo la premiazione e dopo le lacrime alle note dell'inno di Mameli -. È qualcosa di speciale, irripetibile. Ho vinto il Tour, finalmente è finito e anche io posso recuperare le energie perché sono veramente stanco».
Parole anche per la sua famiglia «Senza di loro non sarei mai riuscito a vincere». Quei genitori che lo lasciarono partire a 15 anni per la Toscana, per dargli l’occasione di diventare campione. È stato così.
«È stata una grande fatica, non è facile arrivare fino alla fine con la maglia presa al secondo giorno - sottolinea -. Ora mi riposerò per poi ripartire da zero con nuovi obiettivi. Il Mondiale? Perchè no».
Prossimo traguardo potrebbe essere il Mondiale in Spagna a settembre anche se il tracciato non è perfetto per le sue caratteristiche, ma il ct Cassani ci pensa.

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| Tifoso impenna al fianco di Nibali |
FINALMENTE A PARIGI
Una gioia a lungo soffocata, per scaramanzia e anche per pudore, fino alla linea del traguardo dei Champs Elysées, cosi, arriva il momento delle lacrime, dell'abbraccio all'amata Rachele e alla piccola Emma, dei ringraziamenti ai compagni di squadra, delle foto con i suoi "CanNibali".
Finalmente può esprimere tutta la propria soddisfazione, quella di un ciclista che ha appena conquistato la perla più preziosa del mondo del pedale.
Lo Squalo non lascia nulla al caso, neanche sul podio di Parigi, legge un messaggio scritto alla vigilia, per non lasciarsi tradire dall'emozione di fronte a milioni di telespettatori e alle migliaia di tifosi presenti ai piedi del podio, questo è il suo comunicato:
"Nei giorni scorsi, quando mi hanno chiesto quale fosse stato il mio momento più bello al Tour, avevo già anticipato che nessuna gioia per una vittoria poteva essere paragonata a quello che si prova su questo podio, sugli Champs-Elysées - dice Nibali con l'Arco di Trionfo alle sue spalle - ora che mi trovo qui, sul gradino più alto, devo dire che è ancora più bello di quanto potessi immaginare. Ho costruito il successo giorno dopo giorno, partendo da lontano, dalla preparazione iniziata in inverno, quando ho deciso con la squadra che questo sarebbe stato il nostro obiettivo".
"Può sembrare scontato ringraziare tutti quelli che mi hanno aiutato a raggiungerlo ma, quando conquisti un obiettivo così grande, non sei mai da solo, te ne accorgi strada facendo - ammette la Maglia Gialla, non senza tradire la propria commozione - compagni eccezionali, tutti, anche quelli che non erano con me qui in Francia, direttori sportivi tra i migliori al mondo come Martinelli. Ringrazio Vinokourov per avermi voluto all'Astana, il mio massaggiatore e tutto il mio staff, oltre ovviamente alla mia famiglia: se non avessi accanto la mia Rachele e la mia bimba Emma, e non avessi avuto il sostegno dei miei genitori fin dalle prime pedalate, non so se sarei qui oggi. Un'emozione così forte penso di averla provata poche volte nella vita, perciò dico: merci a' vous, merci a' tous le Françaises et merci a' tout le monde".
EMOZIONI NELLA SUA MESSINA
Tutta la città è euforica nell'aver visto il suo campione stravincere il tour con 19 maglie gialle, senza aver mai rischiato di cadere e di perdere il giro di francia.
Il campione messinese ha incentrato tutta la sua prepazione di quest'anno su questa corsa a tappe, infatti, la settimana prima ha conquistato anche il titolo di campione italiano e alla seconda tappa del Tour stacca tutti in un falsopiano e va a vincere lasciando mangiare agli altri la polvere delle sue ruote.
La famiglia e la città lo aspettano a braccia aperte per festeggiarlo, con alcune aneddoti raccontati dal padre, come da ragazzino cadeva sempre dalla bici,
<se cadi ancora mi farò sentire. Poi è caduto anche il giorno dopo ed è scappato a casa per non farsi trovare da me. Io ridevo e non gli ho detto niente; lui invece era andato dalla mamma 'nero', da quel giorno è cresciuto sanissmo.>
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| Nibali su pavè la tappa della svolta |
TIFO E ALCUNE INTERVISTE
Peter Van Petegem, ex re di Fiandre e Roubaix regala una riflessione non banale: "La vera svolta del Tour è stata la tappa del pavé. Io l'avevo provato con lui, gli avevo dato dei consigli, ma è andato oltre le attese. È lì che ha scoraggiato i rivali. Avranno pensato, se Nibali è così forte su un terreno che non è il suo, come facciamo a staccarlo in salita?"
Vincenzo, che fra l'altro è stato invitato dalla Ferrari a vedere il GP d'Italia a Monza, si dovrà abituare e continuerà a essere la maglia gialla della porta accanto, quanto prima andrà ad incontrare anche Napolitano.
Peter Van Petegem, ex re di Fiandre e Roubaix regala una riflessione non banale: "La vera svolta del Tour è stata la tappa del pavé. Io l'avevo provato con lui, gli avevo dato dei consigli, ma è andato oltre le attese. È lì che ha scoraggiato i rivali. Avranno pensato, se Nibali è così forte su un terreno che non è il suo, come facciamo a staccarlo in salita?"
Vincenzo, che fra l'altro è stato invitato dalla Ferrari a vedere il GP d'Italia a Monza, si dovrà abituare e continuerà a essere la maglia gialla della porta accanto, quanto prima andrà ad incontrare anche Napolitano.
CLASSIFICA GENERALE
1. Vincenzo Nibali (Ita, Astana) in 89h59'06"
2. Jean Christophe Peraud (Fra, AG2R) 7'37"
3. Thibaut Pinot (Fra, FDJ) 8'15"
4. Alejandro Valverde (Spa, Movistar) 9'40"
5. Tejay Van Garderen (Usa) 11'24"
6. Romain Bardet (Fra) 11'26"
7. Leopold Konig (R.Cec.) 14'32"
8. Haimar Zubeldia (Spa) 17'57"
9. Laurens Ten Dam (Ned) a 18'11"
10. Bauke Mollema (Ola) 21'15"
11. Pierre Rolland (Fra) 23'07"
12. Frank Schleck (Lus) 25'48"
13. Jurgen Van den Broeck (Ola) 34'01"
23. Richie Porte (Aus) 1h01'08"
1. Vincenzo Nibali (Ita, Astana) in 89h59'06"
2. Jean Christophe Peraud (Fra, AG2R) 7'37"
3. Thibaut Pinot (Fra, FDJ) 8'15"
4. Alejandro Valverde (Spa, Movistar) 9'40"
5. Tejay Van Garderen (Usa) 11'24"
6. Romain Bardet (Fra) 11'26"
7. Leopold Konig (R.Cec.) 14'32"
8. Haimar Zubeldia (Spa) 17'57"
9. Laurens Ten Dam (Ned) a 18'11"
10. Bauke Mollema (Ola) 21'15"
11. Pierre Rolland (Fra) 23'07"
12. Frank Schleck (Lus) 25'48"
13. Jurgen Van den Broeck (Ola) 34'01"
23. Richie Porte (Aus) 1h01'08"
29. Tony Gallopin (Fra) 1h29'24"
37. Giovanni Visconti (Ita) 1h56'28"
49. Michele Scarponi (Ita) 2h31'40"
52. Alessandro De Marchi (Ita) 2h34'54" (più combattente del tour)
37. Giovanni Visconti (Ita) 1h56'28"
49. Michele Scarponi (Ita) 2h31'40"
52. Alessandro De Marchi (Ita) 2h34'54" (più combattente del tour)
PEGASUS










