E' quello che è successo al figlio del "Pipa" Jorge Higuain, il "Pipita" Gonzalo, numero nove dell'Albiceleste e talento dalla classe cristallina e dalla media goal spaventosa. Uno cosi non può rimanere a secco per un intero mondiale. Il C.T. Alejandro Sabella lo ha sempre saputo, difendendo il centravanti del Napoli anche da feroci critiche, piovutegli addosso dopo le prime quattro opache apparizioni in terra brasiliana.
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| Il "Pipita" Gonzalo Higuain. |
Siamo allo Stadio Nacional Manè Garrincha di Brasilia, stadio di una bellezza disarmante di 68551 spettatori, che molto probabilmente diventerà lo stadio che ospiterà le partite della selecao dopo questo mondiale, proprio perchè Brasilia non ha squadre di club che militano ad alti livelli.
L'Albiceleste è la solita proposta dal CT, con poche variazioni rispetto alle precedenti apparizioni. La prima è la staffetta Basanta-Rojo sulla corsia di sinistra e la seconda è la presenza in campo del veterano Demichelis che vince il ballottaggio al centro della difesa a spese di "El Flaco" Federico Fernandez.
Inutile girarci intorno... L'argentina non ha un grande gioco, e si basa molto, forse anche troppo, sulle accelerazioni e sulle giocate di Messi e di Di Maria. Storicamente L'Albiceleste non ha mai proposto un calcio scintillante al Mondiale. Secondo me è sempre stata una squadra molto rocciosa e compassata, che si basava sulle grandi giocate dei suoi elementi migliori: Mario Kempes nel 1978 e Diego Armando Maradona nel 1986.
Questa versione del 2014 propone talenti indiscutibili in attacco. Su tutti c'è Leo Messi attorniato da Higuain, Aguero(sembra in recupero e potrebbe recuperare per la semifinale), Lavezzi e Palacio. Un attacco assolutamente stellare, che non sta deludendo le attese.
Secondo me i veri problemi per la squadra di Sabella si riscontrano in mediana. Mascherano è bravo ad interdire e un po meno ad impostare. Al suo fianco c'è l'ottimo Di Maria e poi sono stati alternati Gago, lento quasi quanto il peggior Thiago Motta, e Biglia. Quest'ultimo non sarà un fenomeno, ma sia agli ottavi che ai quarti ha dato maggiore risolutezza e velocità al centrocampo rispetto all'ex romanista ora in forza al Boca Juniors.
Segnalo Enzo Perez del Benfica. Nelle prossime due partite sostituirà Di Maria. Non sarà un compito agevole, ma in partite che si preannunciano molto ostiche e estremamente fisiche, un lottatore come Perez potrà fare la differenza in mezzo al campo, considerando che ha buona gamba e ottima tecnica
La difesa è da molti criticata e bistrattata. Indubbiamente non è forte come quella del Brasile o solida come quella della Germania, ma in questa competizione sta tenendo botta alla grande, guidata da uno che ha fatto vedere grandissime cose con il Benfica e si sta confermando alla grande anche in Brasile: Ezequiel Garay. Fenomeno della difesa e insuperabile nello stacco aereo. Al suo fianco Demichelis o Fernandez, e sugli esterni la piacevole scoperta Rojo e l'esperto Zabaleta. Non male direi.
Di fronte a questa corazzata si presentava una piacevolissima sorpresa di questi mondiali: il Belgio di tanti giovani talenti. A questa compagine vanno fatti molti complimenti per il gioco espresso, per essere arrivato ai quarti e soprattutto per aver avuto il coraggio di schierare in campo tanti giovani talenti in una competizione importante come un Mondiale. Origi ha fatto vedere grandissime cose, De Bruyne ha dimostrato di essere qualcosa in più di una giovane promessa, e a sprazzi Mertens, Fellaini e Witsel hanno impressionato. Credo che Wilmots sia stato tradito proprio dai suoi migliori uomini, quelli che realmente dovevano fare la differenza: Lukaku e Hazard. Quest'ultimo era uno dei numeri 10 più attesi di questa rassegna, deludendo completamente e dimostrando che probabilmente è un buonissimo giocatore ma non un fenomeno come era stato dipinto fin dai tempi in cui giocava nel Lilla.
Purtroppo però, l'inesperienza si è fatta sentire. Il Belgio questo quarto di finale l'ha giocato molto al di sotto delle sue possibilità, pagando dazio anche per i tempi supplementari giocati al turno precedente contro gli ostici USA. La squadra di Marc Wilmots si è presentata estremamente stanca a questo appuntamento, arrivando in ritardo su ogni palla e perdendo molti contrasti.
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| Eden Hazard, assente ingiustificato del Belgio. |
La partita, come detto, è stata decisa da un guizzo vincente di Higuain, che sfruttando un rimpallo favorevole propiziato da un azione di Di Maria, con un tiro di prima ha trafitto la porta difesa da Courtois. Messi si è limitato a qualche solita serpentina, ma niente di più. Anzi, in pieno recupero si divora un goal clamoroso davanti al portiere dell'Atletico Madrid. La Pulce ha dato l'impressione di volersi limitare, per poi dare il massimo in semifinale contro la temibile Olanda. Questa partita è stata interpretata alla grande da due giocatori: Lavezzi, che ha coperto tutta la fascia sinistra, sacrificandosi in fase difensiva e facendosi trovare pronto in fase offensiva e dal fuoriclasse del Napoli Gonzalo Higuain, che oltre al goal ha scheggiato la traversa a seguito di un azione clamorosa, senza considerare diverse giocate belle e altrettanto funzionali.
Il Pipita, sembra strano, ha dato il meglio di se quando Di Maria è uscito a causa dell'infortunio muscolare.
Il talento del Real Madrid è un assoluto fenomeno, però a volte tende un po troppo a tenere la palla tra i piedi rallentando la manovra offensiva dell'Argentina. Avendo poi un giocatore di tale classe, Higuain è costretto a impegnare i centrali difensivi della squadra avversaria, avendo poco spazio di manovra. Una volta uscito il trequartista del Real Madrid, Gonzalo Higuain è potuto entrare più nel vivo del gioco, stazionando meno nell'area di rigore e venendo più incontro ai centrocampisti, dialogando e toccando più palloni. Il goal poi ha fatto il resto, restituendo quella fiducia e quella serenità che sembrava essere andata persa nelle ultime uscite dell'Albiceleste.
Il Belgio come detto ha deluso, esprimendo una manovra farraginosa e a tratti lenta e impacciata. Discutibile la scelta del CT nell'inserire dal primo minuto Mirallas e non Mertens, che era sembrato tra i più in forma del Belgio. Tutto questo però, non cancella quanto fatto di buono da questa giovane e talentuosa nazionale, che si proietta nel panorama calcistico mondiale come una tra le possibili potenze dei prossimi anni.
L'Argentina invece, dopo ben 24 anni, ritorna a disputare una semifinale mondiale. La sfida è quella da far tremare i polsi... L'Olanda già è pronta a dare battaglia alla squadra di Sabella.
Qualche stregone brasiliano già profetizza una finale Brasile-Argentina... Allora in quel caso un nuovo Maracanazo sarebbe realmente dietro l'angolo per i ragazzi di Scolari.
Prima però, la squadra guidata da Messi deve superare l'ostacolo Oranje...
L'ultimo ostacolo per il Maracanà.
L'ultimo ostacolo per scrivere una nuova pagina nella gloriosa storia di questa nazionale.
So Long,
Il Conte


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