venerdì 11 luglio 2014

Dopo 24 anni l'Argentina accede nuovamente ad una finale mondiale. E' tutto pronto per il remake di Italia '90 !!!

Sarà l'Argentina di Leo Messi ad affrontare il 13 luglio allo Stadio Maracanà di Rio la Germania di Joachim Loew. Non succedeva dal lontano 1990, quando allo stadio Olimpico di Roma l'Argentina di Maradona e Caniggia dovette soccombere ai rigori contro la solida Germania di Moller, Matthaus e Klinsmann.
Il team di Sabella piega l'Olanda dopo 120' tiratissimi, in cui lo spettacolo è latitato e le stelle più attese, Robben e Messi, hanno clamorosamente bucato l'appuntamento.
Arrigo Sacchi nel post-partita di Italia-Brasile del 1994, si presentava in conferenza stampa commentando la sfortunata sconfitta ai rigori della nostra nazionale contro la seleçao del grande Romario, dicendo queste parole: 

"Ricordatevi che anche ai rigori vince quasi sempre chi lo merita. Non è vero, come si dice, che sono una lotteria. Se una squadra ha giocato meglio, e si sente penalizzata dal risultato, li va a calciare con una carica interiore che la squadra avversaria non ha".

Il grande saggio di Fusignano non si era sbagliato. Nonostante questa semifinale sia stata interpretata dalle due squadre molto al di sotto delle loro reali possibilità, l'Argentina ha cercato di fare qualcosina in più dimostrando di essere più completa e aggressiva. 

La storia dell'Albiceleste ai mondiali è costellata da innumerevoli alti e bassi... Gli ultimi 24 anni sono stati caratterizzati da importanti fallimenti e insuccessi, che rendevano inspiegabile l'assenza cosi prolungata di questa storica nazionale dalle semifinali mondiali. I  precedenti C.T. avevano avuto sempre a disposizione una nazionale di buonissimo livello, infarcita di ottimi calciatori. Un dato però confortava la tifoseria argentina. Prima di questa semifinale contro gli Oranje, l'Albiceleste aveva partecipato a quattro semifinali mondiali, vincendole sempre tutte, accedendo così ad altrettante finalissime mondiali.
 
Alcuni componenti dell'Argentina.
E' stato cosi anche questa volta. I ragazzi di Sabella non hanno bucato questo importante appuntamento, sbarazzandosi con non poca fatica dell'ostica Olanda, che grazie ad una tattica molto all'italiana del suo C.T. era arrivata con merito a questa semifinale. Difficilmente abbiamo visto gli Oranje, soprattutto in un mondiale, applicare con tale abnegazione una tattica di gioco così difensivista. Questo fa onore al loro tecnico, che non ha bisogno di presentazioni, il quale conoscendo i limiti della sua squadra e rendendosi conto di avere un centrocampo non molto dotato dal punto di vista del palleggio, ha deciso di adottare una filosofia di gioco molto guardinga e difensivista, basandosi sulle ripartenze e sulle giocate di Van Persie e Robben.
Ancora una volta il grande mentore olandese ha avuto ragione incanalando la partita come voleva. Il match infatti è maschio, nessuno si tira indietro. Lo spettacolo latita in maniera clamorosa, si avverte molta pressione e l'Argentina, soprattutto nel primo tempo, cerca di fare qualcosa in più, riuscendo però a creare pochi grattacapi alla difesa olandese. Come anticipato nello scorso articolo, Sabella inserisce Enzo Perez al posto dell'infortunato Di Maria. Il centrocampista del Benfica gioca nel complesso una buonissima partita, serrando i ranghi a centrocampo insieme a un maestoso Mascherano. Quest'ultimo è l'assoluto protagonista della partita. Non molla di un centimetro, combatte su ogni pallone, fa ripartire velocemente l'azione e in pieno tempo supplementare salva la porta difesa da Romero con un intervento in scivolata sul pericolosissimo Robben. Quest'ultimo insieme a Messi si è visto pochissimo, ed entrambi hanno realmente deluso le aspettative.
Messi dopo aver giocato una buonissima fase a gironi, nelle partite ad eliminazione diretta è sceso molto di tono, esibendosi in partite dove le sue prestazioni sono state a corrente alternata, assumendo inoltre anche alcuni comportamenti un po fastidiosi. Si sacrifica pochissimo per la squadra, costringendo i suoi compagni di reparto, Lavezzi su tutti, a dei lavori massacranti in fase di copertura.
Lui però è Messi… Se l’Albiceleste ha qualche possibilità di vincere contro la corazzata Germania, è anche grazie alla presenza della Pulce.

Il secondo tempo è di una piattezza disarmante. L’Olanda cerca di fare più possesso palla, ma non si vede un’azione degna di nota. Si vai ai tempi supplementari, e la sensazione è che le due squadre non vogliano spingere sull’acceleratore,  portando la gara ai fatidici calci di rigore.
Così accade. L’Argentina è perfetta, dimostrando un grande sangue freddo. L’Olanda invece, viene tradita da Vlaar e dal veterano Sneijder, entrambi ipnotizzati dall’eroico Romero. Silurato dalla Samp, quest’ultimo si erge protagonista in una finale mondiale. Strano il calcio…
 
Sergio Romero, eroe della semifinale.
Cala così il sipario sullo stadio di San Paolo. L’Olanda, ancora una volta nella sua tristissima storia mondiale, deve dire addio al sogno di alzare la coppa del mondo.
I segnali per il futuro però, sono confortanti, avendo sfoggiato in questo mondiale un’ottima e giovane difesa. Martins Indi, De Vrij e Vlaar sono buoni nomi su cui costruire la retroguardia del presente e del futuro. Invece bisognerà capire cosa succederà in attacco. I vari Robben e Van Persie non sono più di primo pelo e le alternative, al momento, non sembrano di buon livello. C’è Depay, ma è ancora da costruire come giocatore. Non c’è da preoccuparsi però, visto che gli Oranje sono da sempre una grande accademia calcistica, da cui escono grandi nomi.

L’Argentina infine, dopo ben 24 anni, accede nuovamente ad una finalissima mondiale. Per come la vedo io, bisogna fare i complimenti al bistrattato Sabella. Bersagliato da tutti i sapientoni del calcio per non aver portato in Brasile l’ottimo Tevez, ha condotto questa squadra a Rio, dimostrando di aver messo su un gruppo coeso e unito, pronto a dare l’anima per il proprio paese. Complimenti al C.T. e ai suoi ragazzi. L’impressione che si ha quando si vede questa nazionale infatti, è quella di un team dove il gruppo la fa da padrone. Grazie a questo spirito, probabilmente, l’Argentina è la squadra più appropriata per poter affrontare la già storica Germania di Loew.
Buona finale a tutti.
So Long,

Il Conte

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