Ad un passo dalla favola. Wimbledon
2014 ha sfiorato la conclusione più romantica che un torneo di
questo calibro potesse avere; l'ottavo sigillo di Roger Federer
sull'erba che negli anni è diventata casa sua. Ed invece ad avere la
meglio, sul filo di lana, sono state la freschezza e lo strapotere
fisico di Novak Djokovic, che ancora una volta si è dimostrato un
fenomeno della racchetta.
Non poteva esserci epilogo più
avvincente per quest'edizione dei Championships, caratterizzata da
eliminazioni importanti (Nadal, Murray) per mano di giovani promesse
emergenti (Kyrgios, Dimitrov), che se confermeranno nel prossimo
periodo ciò che di buono hanno mostrato a Londra, sicuramente
potranno affermarsi a livelli altissimi. Finaledunque tra Djokovic,
che con la seconda vittoria nello Slam londinese è tornato numero 1
del mondo, e Federer, l'uomo più vincente a Wimbledon della storia
insieme a Pete Sampras (7 titoli). Il primo set scorre rapidamente
verso il tie-break, che lo svizzero si aggiudica portandosi in
vantaggio. Djokovic però reagisce e conquista secondo (6-4) e terzo
(dopo un altro tie-break parziale). Nel quarto set la partita sembra
ormai indirizzarsi verso la vittoria del serbo, ma Roger reagisce di
classe e di orgoglio ed allunga il match al quinto. 7-5 per
l'elvetico che nel corso del parziale si era trovato ben due volte
indietro di un break. Alla fine, però, è Djokovic a prevalere nella
partita decisiva, trionfando col punteggio di 6-4, grazie al break
ottenuto all'ultimo respiro nel game conclusivo.
Il torneo femminile, invece, si
conclude con la seconda vittoria londinese di Petra Kvitova. La ceca,
che aveva già alzato il trofeo nel 2011, in finale ha avuto la
meglio sulla giovane canadese Eugenie Bouchard con il netto punteggio
di 6-3 6-0 in soli 55 minuti di gioco. Fuori di scena prima del
previsto le principali pretendenti al titolo Serena Williams
(eliminata dalla Cornet), e Maria Sharapova (estromessa dal tabellone
dalla tedesca Kerber).
Tutti fuori durante la prima settimana
i giocatori italiani; la nota più positiva arriva da Simone Bolelli,
che torna finalmente ad offrire prestazioni degne delle sue
potenzialità e supera due turni (notevole la vittoria su
Kolschreiber), sfiorando anche la prima qualificazione agli ottavi di
uno Slam della sua carriera; il bolognese, infatti, è stato
eliminato nei sedicesimi dal giapponese Nishikori solamente al quinto
set.
BrunoMar11

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