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| Jorge Lorenzo gesteggia così sul podio |
domenica 28 settembre 2014
Jorge Lorenzo Vince, gli altri tutti sull'asfalto!
Fenny Fenati Vince, Marquez 2° e Miller cade! Vinales vittoria in solitaria...
Oro Polacco a Kwiatkowski, argento australiano Gerrans e ancora bronzo per Valverde
Mondiali di ciclismo prova in linea maschile a Ponferrada nella terra spagnola, si conclude con il primo storico titolo per la Polonia, alle sue spalle un gruppettino, in cui vince la volata l’australiano Gerrans che batte lo spagnolo Valverde che si aggiudica il bronzo, per lui sesto podio consecutivo, ma senza l'acuto. Primo italiano Colbrelli, 13°.
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| Michal Kwiatkowski |
sabato 27 settembre 2014
Napoli impara da Roma e Juve come si costruisce CONCRETAMENTE una squadra per i vertici del calcio italiano.
Storia di un duello già annunciato e pienamente confermato dopo queste prime quattro giornate di campionato.
La Juventus e la Roma dimostrano infatti di avere quel quid in più e di essere le vere e uniche pretendenti per la vittoria del titolo finale. Il canovaccio rispetto alla passata stagione non è cambiato.
Bisogna soprattutto fare i complimenti alla società giallorossa, la quale senza spese folli e con ottime intuizioni in sede di mercato è riuscita a mettere su una squadra ampiamente competitiva, in grado di competere per tutte le competizioni. La Roma è riuscita a fare quello che avrebbe dovuto fare il Napoli, cioè integrare una già ottima rosa con innesti di livello, in grado di alzare sia la competitività del gruppo sia l'esperienza internazionale. Keita è stato, sotto questo punto di vista, una vera e propria genialata di Sabatini.
La Juventus e la Roma dimostrano infatti di avere quel quid in più e di essere le vere e uniche pretendenti per la vittoria del titolo finale. Il canovaccio rispetto alla passata stagione non è cambiato.
Bisogna soprattutto fare i complimenti alla società giallorossa, la quale senza spese folli e con ottime intuizioni in sede di mercato è riuscita a mettere su una squadra ampiamente competitiva, in grado di competere per tutte le competizioni. La Roma è riuscita a fare quello che avrebbe dovuto fare il Napoli, cioè integrare una già ottima rosa con innesti di livello, in grado di alzare sia la competitività del gruppo sia l'esperienza internazionale. Keita è stato, sotto questo punto di vista, una vera e propria genialata di Sabatini.
Serie A, quinta giornata: ecco cosa ci aspetta... (e cosa ci siamo persi)
Ci siamo concessi il lusso di prenderci soltanto una giornata di pausa dopo la full immersion di metà settimana con la quarta giornata di Serie A, ma eccoci nuovamente a parlare del massimo campionato italiano. In questo weekend verrà disputato il quinto turno e, prima di fare il punto sulla situazione, analizziamo fugacemente quanto accaduto nella precedente giornata.
venerdì 26 settembre 2014
Una splendida annata in Formula 1 – 1995
Ogni
stagione ha un motivo per essere
ricordata, sia essa bella o brutta. Ogni annata ha delle caratteristiche, degli
avvenimenti, delle novità che la rendono unica, inimitabile ed indimenticabile
per i tifosi e per chi l’ha vissuta con intensità e soprattutto, meritevole di
essere raccontata. Oggi vi parleremo del 1995, la prima stagione disputata
senza il mito di Ayrton Senna.
martedì 23 settembre 2014
Serie A, la quarta giornata: ecco cosa ci aspetta...
Neanche il tempo di prendere fiato dall'ultimo weekend calcistico, che ci ritroviamo immersi a pieno nel primo turno infrasettimanale della stagione 2014/15.
Mondiale Volley Femminile in Italia 2014
Oggi scatta il Mondiale di Volley proprio in casa azzurra, le partite si giocheranno in 6 stadi italiani:
Modena, Bari, Trieste, Verona, Roma e Milano dove si giocherà la finale.
Tutti sperano che come è successo nel Mondiale di Volley maschile terminato domenica scorsa con la Vittoria della Polonia, spinta dal suo pubblico, possa succedere la stessa casa all'Italia.
Il lato oscuro dell'azzurro
Passare dalla luce dell'esaltazione della vittoria in Europa League all'oblio più nero e profondo della seconda sconfitta in campionato
lunedì 22 settembre 2014
Serie A, 3° giornata: Gongolano Juve e Roma, crisi in casa Napoli!!!
Decidiamo di aprire con l'immagine di Florenzi che abbraccia sua nonna dopo aver segnato contro il Cagliari, perchè crediamo che il Calcio vero sia questo, un gesto d'amore che unisce tutte le persone, quindi ringraziamo Florenzi per questo bel gesto.
domenica 21 settembre 2014
Singapore Vittoria Hamilton e leadership Mondiale
Gran premio del Singapore Vittoria Hamilton che conquista anche la leadership del Campionato, potrebbe essere l'ago della bilancia.
La gara inizia con un "colpo di scena", Rosberg alle prese con problemi tecno-elettrici, cambiato il volante, prima dell'allineamento, ma non serve la macchina rimane in folle e non parte per il warm up lap, deve partire dalla pit-lane.
Dopo la partenza dai box, non riesce a recuperare, continuano i problemi al cambio ed elettrici, rientra in pit per cambiare nuovamente il volante ma non riparte più e si ritira.
La gara inizia con un "colpo di scena", Rosberg alle prese con problemi tecno-elettrici, cambiato il volante, prima dell'allineamento, ma non serve la macchina rimane in folle e non parte per il warm up lap, deve partire dalla pit-lane.
Dopo la partenza dai box, non riesce a recuperare, continuano i problemi al cambio ed elettrici, rientra in pit per cambiare nuovamente il volante ma non riparte più e si ritira.
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| Nico Rosberg così inizia il weekend con un guaio allo specchietto |
sabato 20 settembre 2014
Serie A, terza giornata: ecco cosa ci aspetta...
Bene, bene, bene. Non c'è un attimo di tregua e siamo arrivati già alla terza giornata di campionato in men che non si dica dopo gli impegni di Champions e di Europa League; sono tanti gli spunti che può offrirci questa giornata di campionato che comincerà alle 18.00 con l'anticipo salvezza Cesena-Empoli.
Pillole notturne
E' piena notte, ma sono ancora per parlare dello sport che amo di più al mondo, il calcio, a due giorni di distanza dal meraviglioso trittico di martedi, mercoledì e giovedi, che ha visto vincere tutte le squadre italiane coinvolte in Champions League ed in Europa League. Hanno vinto Juventus, Roma, Fiorentina (3-0 contro il Guigamp), Napoli (3-1 allo Sparta Praga) e Inter (1-0 contro Dnipro); l'unico pareggio è stato quello del Torino nelle Fiandre in casa del Brugges. Un ottimo punto, conquistato su di un campo difficile.
giovedì 18 settembre 2014
Una splendida annata nel motomondiale classe 500 – 2001
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| Ultimo modello di Honda NSR 500, con cui Valentino Rossi vinse l'ultimo motomondiale classe 500 |
Ogni
stagione ha un motivo per essere
ricordata, sia essa bella o brutta. Ogni annata ha delle caratteristiche, degli
avvenimenti, delle novità che la rendono unica, inimitabile ed indimenticabile
per i tifosi e per chi l’ha vissuta con intensità e soprattutto, meritevole di
essere raccontata. Oggi vi parleremo della stagione 2001 della classe 500,
l’ultima della storia di questa cilindrata.
mercoledì 17 settembre 2014
Una serata europea tutta azzurra
Da anni, ormai, è risaputo che il calcio italiano non abbia più l'appeal degli anni '80 e '90, quando i più grandi campioni delle rispettive epoche arrivavano nel Bel Paese per consacrarsi, e non per affermarsi, in quello che era il campionato più difficile e bello del mondo.
lunedì 15 settembre 2014
Una strana giornata di Serie A: tra errori e delusioni i gol non mancano
Davvero una giornata di campionato scoppiettante quella appena passata, tanti gol e qualche delusione.
Partiamo proprio dalle delusioni ed iniziamo col Napoli che registra la prima sconfitta stagionale davanti al proprio pubblico contro un Chievo modesto, umile ma che ha saputo subire trovando poi la vittoria. Dunque ha vinto il Chievo o ha perso il Napoli??
Vittoria Usa senza storia...
Senza storia la finale dei Mondiali di Basket, vincono gli USA contro la Serbia 129-92, ma già nel 1° quarto il risultato era segnato. Quinta vittoria di un Mondiale per gli americani di Coach Krzyzewski e i serbi 1° argento della loro breve storia, sorpresa del torneo guidati da Coach Djordjevic.
Premiato MVP dei Mondiali uno straordinario Kyrie Irving che ha giocaro un campionato incredibile e una finale spettacolare segnando ben 26 punti.
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| Irving e Harden mattatori della partita |
Coach Krzyzewski e la sua squadra conquistano la 45ª vittoria consecutiva, imbattuti dalla semifinale Mondiale del 2006, e il 4° oro consecutivo dopo i due olimpici (2008 e 2012) e quello Mondiale del 2010. Team Usa lo fa con una squadra giovane (24 anni di media, due in meno della Serbia).
domenica 14 settembre 2014
Valentino Rossi vince, stravince è grandioso! Marquez prova, ma finisce a terra..!
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| Valentino Rossi penna spaziale |
Vittoria numero 107, 81 in Classe Regina, -16 dal Record di trionfi di Giacomo Agostini. Vale batte un altro Record detenuto in precedenza da Loris Capirossi, il pilota più longevo, ha vinto in un arco di tempo maggiore oltre 18 anni di gare.
Valentino Rossi vince, stravince è grandioso! Marquez prova, ma finisce a terra...!
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| Valentino Rossi penna spaziale |
Vittoria numero 107, 81 in Classe Regina, -16 dal Record di trionfi di Giacomo Agostini. Vale batte un altro Record detenuto in precedenza da Loris Capirossi, il pilota più longevo, ha vinto in un arco di tempo maggiore oltre 18 anni di gare.
Rins vince, Bastianini 5°. Rabat fortifica il primato su Kallio!
Moto3
A Misano, Alex Rins si è aggiudicato la vittoria della gara, seconda vittoria consecutiva.
La gara inizia con Jack Miller in
testa, spinge forte, prende un piccolo margine, commette un errore e viene superato da Rins e da
Alex Marquez.
Le due Honda prendono il largo Rins ha un pò piccolo vantaggio, ma Marquez ricuce lo strappo, lo attacca a 2 giri dalla fine, lo sorpassa, ma Rins ha preparato l'ultimo giro, sopravanzandolo e tagliando il traguardo primo.
A Misano, Alex Rins si è aggiudicato la vittoria della gara, seconda vittoria consecutiva.
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| Rins e Marquez |
Le due Honda prendono il largo Rins ha un pò piccolo vantaggio, ma Marquez ricuce lo strappo, lo attacca a 2 giri dalla fine, lo sorpassa, ma Rins ha preparato l'ultimo giro, sopravanzandolo e tagliando il traguardo primo.
sabato 13 settembre 2014
Serie A, seconda giornata: ecco cosa ci aspetta
Finalmente è ritorna il campionato dopo la pausa dello scorso weekend dovuta all'impegno della Nazionale e, questa volta (per fortuna), si comincia a fare sul serio. Quello che abbiamo visto nella prima giornata è solo un assaggio di quello che sarà in grado di offrirci questo campionato, una situazione più chiara uscirà già fuori da questo turno, anche se siamo solo agli albori di questa stagione.
Finale USA-Serbia... Fuori Lituania e Francia!
Ci siamo le due finaliste per aggiudicarsi l'oro Mondiale sono USA e Serbia che a dispetto di ogni pronostico, dopo la fase a girone ha cambiato spinta mostrando una forza e una qualità di gioco a dir poco stupefacente.
Mentre la Francia dopo aver eliminato la Spagna la super favorita arresta la sua corsa alle semifinali e si giocherà la finale 3 e 4° posto con la Lituania.
La stessa Lituania non ha potuto nulla contro lo strapotere americano, però si conferma sempre ad altissimi livelli.
giovedì 11 settembre 2014
Semifinali Mondiali di Basket: Spagna fuori, Incredibile!
Le due semifinali in programma questa sera e domani sera per decidere chi si affonterà in finale.
| 11.09. 21:00 | USA | Lituania | ||
| 12.09. 22:00 | Francia | Serbia |
Ci sono tutte le favorite del torneo, l'unica esclusa è proprio la Spagna che sembrava non aver nessun rivale nel raggiungere la vittoria finale del trofeo e invece, si ferma contro i Campioni d'Europa guidati da uno spettacolare Diaw. Nelle scorse partite i transalpini sembravano lontani parenti di quelli dell'anno scorso, soprattutto per le assenze prima fra tutte quella del play Tony Parker, ma quando è servito hanno tirato l'asso fuori dal cilindro.
"Una splendida annata" in Formula 1: 1987
Ogni stagione ha un motivo per essere ricordata, sia essa bella o brutta. Ogni annata ha delle caratteristiche, degli avvenimenti, delle novità che la rendono unica, inimitabile ed indimenticabile per i tifosi e per chi l’ha vissuta con intensità e soprattutto, meritevole di essere raccontata. Oggi, ad esempio, vogliamo parlarvi del 1987, ultima stagione vissuta nella sua interezza dal Drake Enzo Ferrari.
Lo scenario. Dopo la grande abbuffata
data dalla presenza di tantissimi costruttori, come sempre accade in questi
casi, a fine ’86 la F.1 si trova alle prese con una drammatica fuga da parte
delle grandi case, sopraffatte dai costi troppo elevati. In previsione di ciò,
malgrado i motori aspirati fossero stati aboliti a fine ’85 a favore del
tutto-turbo, si decise di riammetterli con cilindrata maggiorata a 3500cc nella
speranza di attrarre nuovi costruttori di motori e di telai. Come ulteriore
incentivo, la FIA istituì addirittura un trofeo intitolato a Jim Clark per i
piloti ed a Colin Chapman per i costruttori con vetture aspirate. Solo 5
vetture gareggiarono stabilmente con motori atmosferici (due Tyrrell, una AGS,
una Lola ed una March), conquistando anche diversi piazzamenti in ragione
dell’affidabilità ottima del Cosworth, ma non delle prestazioni, ancora troppo
distanti da quelle dei motori turbo, malgrado per questi ultimi fosse stata
decisa la riduzione delle pressione mediante l’adozione di una valvola wate-gate
comune a tutti e fornita dalla FIA. Tra le squadre principali, confermata in
toto l’equipe Williams, la McLaren (per l’ultima volta coi motori TAG-Porsche)
prese Johansson dalla Ferrari, che lo sostituì con Berger proveniente dalla
Benetton. Quest’ultima, orfana dei motori BMW, riuscì a garantirsi i turbo Ford
e affiancò Boutsen al confermato Fabi. La Lotus, passata dal motore Renault a
quello Honda e dallo sponsor JPS a Camel, per il secondo anno consecutivo
affiancò al caposquadra Senna un pilota di modeste possibilità, facendo
debuttare il giapponese Satoru Nakajima.
Il campionato. La stagione visse sostanzialmente
sulla lotta tra i fratelli-coltelli della Williams, Mansell e Piquet, oltre a Senna
e un Prost in affanno con una McLaren giunta al limite dello sviluppo del
telaio MP4 e del motore TAG-Porsche, peraltro all’ultima stagione di corse. La
conclusione della lotta si ebbe con un GP di anticipo, quando Mansell si
schiantò duramente nelle prove libere di Suzuka infortunandosi alla schiena e
dovendo rinunciare così alle ultime due gare. In questo modo Piquet, unico
rivale ancora in lizza, poté conquistare il suo terzo titolo indisturbato.
Grande assente la Ferrari, protagonista di un avvio stentato e poi di una fase
centrale di stagione assolutamente disastrosa, in cui per 5 GP consecutivi non
è riuscita a portare una sola vettura al traguardo, ma risorta nel finale
grazie a due vittorie di Berger in Giappone ed Australia (qui con Alboreto
secondo) e 27 punti conquistati (su 53 totali) nelle ultime due gare. Il trofeo
Clark fu vinto da Jonathan Palmer, mentre la sua Tyrrell, che grazie anche
all’altro pilota Streiff conquistò dieci vittorie di classe, conquistò
largamente il trofeo Chapman costruttori.
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| Nelson Piquet su Williams, vinse il campionato piloti |
La tecnica. Detto del ritorno
dell’aspirato, la stagione mise in evidenza una nuova tendenza nella
progettazione dell’anteriore delle vetture. Per quanto ancora robuste nella
parte centrale, le vetture furono infatti assottigliate, assumendo un musetto
sempre più a punta eliminando così le forme tondeggianti degli anni precedenti.
L’unica vettura che conservò un muso squadrato e possente fu l’ormai vetusta
McLaren. Dal fronte pneumatici, si registrò il ritiro della Pirelli, che lasciò
alla Goodyear il monopolio di fatto per la fornitura delle gomme. Da segnalare
una novità importantissima da parte della Lotus, ossia l’introduzione di un
sistema “attivo” di sospensioni ancora rudimentale e poco affidabile, ma che fu
il primo tentativo di portare un’innovazione che negli anni successivi sarebbe
diventata standard, come dimostrò il fatto stesso che anche la Williams
presentò un sistema sviluppato in proprio dal GP d’Italia in poi. Curiosamente,
due costruttori storici come Lola e March, decisero di presentarsi al via del
mondiale con due vetture di F.3000 adattate ai regolamenti ed alle esigenze
della F.1.
L’Alfa fuggiasca. Ritiratasi
ufficialmente alla fine del fallimentare ’85, l’Alfa Romeo aveva continuato a
gareggiare grazie al Team Osella, che continuava ad utilizzare privatamente i
motori del biscione, per quanto fossero ormai obsoleti, inaffidabili, poco
potenti e, soprattutto, malgrado i ricambi a disposizione fossero sempre meno e
sempre più logori. A fine ’86 la casa di Arese annunciò il proprio ritorno in
pista con un’unità aspirata affidata alla Ligier. I test precampionato si
rivelarono problematici e deludenti ed Arnoux, pilota designato assieme a
Ghinzani, si lasciò andare a dichiarazioni poco lusinghiere sul motore e
sull’impegno della casa, che furono utilizzate come pretesto dai nuovi vertici
della casa italiana per ritirarsi di punto in bianco e lasciare la squadra
francese in braghe di tela, costringendola a saltare il primo GP ed adattare
frettolosamente la vettura ai motori Megatron. La realtà sul ritiro però era
diversa. L’Alfa, in serie difficoltà, era passata nelle mani del Gruppo Fiat, il
quale aveva già la Ferrari in F.1, e non aveva interesse a farsi da sola
concorrenza sportiva (e negli investimenti) e pensò bene di cogliere la palla
al balzo per cavarsi d’impaccio annullando il contratto seduta stante.
Wild wild card. Da quando era stata resa obbligatoria l’iscrizione a tutto il
campionato, le presenza occasionali al via erano drasticamente diminuite, ma
non scomparse. Il 1987 fu l’ultimo anno in cui si videro allineate ai nastri di
partenza quelle che sarebbero state solo successivamente denominate “wild
card”. Nessuna delle squadre di primo piano sfruttò l’opzione, mentre furono
parecchie scuderie di seconda e terza fascia che pensarono di rinfoltire
occasionalmente i ranghi. L’Osella, che schierava il solo Caffi, approfittò
della gara di Imola per tirare fuori dal garage una seconda vettura vecchissima
e lanciare nella mischia Gabriele Tarquini, mentre a Monza, Estoril e Jerez la
seconda guida della squadra fu lo svizzero Franco Forini. La Larrousse, che
schierava una vettura Lola, affiancò ad Alliot il promettente francese Dalmas
per le ultime tre gare, mentre la Coloni debuttò con una vettura per Larini nei
soli GP d’Italia e Spagna. Peggio andò alla Trussardi F.1, che non potè
gareggiare nei previsti ultimi 6 GP in quanto di fatto era una Benetton gestita
privatamente.
The Backmarker
The Backmarker
mercoledì 10 settembre 2014
La sottile legge dei numeri
Due. Un numero piccolo, semplice, chiaro, inequivocabile. Per molti è semplicemente un "qualcosa" di più grande di uno, per altri invece significa unione, per gli sportivi ancora è il peggiore degli incubi. Ma per la Nazionale questo numero rappresenta il punto di partenza...
Due sono le vittorie dell'Italia in due partite disputate dall'arrivo di Conte; due sono le Nazionali viste prima e dopo il Mondiale (anche se è troppo presto per giudicare); due sono gli uomini ai quali il "calcio" ha scelto di affidarsi per risalire dal burrone più profondo nel quale si è ritrovato dai tempi di Calciopoli. Due è anche il numero dei gol segnati dal calciatore simbolo delle due prime uscite della Nazionale post-Mondiale, quel giovanissimo Simone Zaza che ha già fatto intravedere ottime cose in Serie B e nella scorsa stagione in Serie A e che ha cominciato come meglio non poteva quest'ultima.
La legge dei numeri è sottile ed estremamente minuziosa, ma in uno sport come il calcio questo non è tutto. I numeri sono l'espressione oggettiva di dati ed operazioni; si aggregano, si sommano, si moltiplicano tra di loro. L'ex tecnico bianconero è arrivato per "unire e non per dividere" e giungere ad un risultato concreto, la conquista di un traguardo prestigioso che ormai manca da anni al calcio italiano a livello di club e a livello Nazionale. Nemmeno Prandelli c'era riuscito, colui il quale era stavo invocato come salvatore della patria dopo la disfatta del Mondiale africano nel 2010: la sua Italia doveva essere quella aperta ai giovani, per i giovani e dal calcio champagne pragmatico e propedeutico al risultato finale. Ma alla fine il sogno, soltanto sfiorato, della conquista di un trofeo continentale nel 2012 si è trasformato nel peggior incubo "mondiale" solo dopo due anni. Adesso c'è un'altra Italia, forse l'antitesi della Nazionale Prandelliana, che rappresenta in toto il suo nuovo allenatore: giovane sì, ma affamata; meritocratica, cattiva sul campo e anche impopolare se necessario. Si perchè la fame di vittorie non ha età e non ha limiti. Conte lo sa bene e, dopo aver vinto tanto con la Juventus, vuole tirare il massimo anche dai calciatori che dovranno sudare per conquistare il posto in azzurro: uno su tutti, Balotelli.
"Unire e non per dividere" perchè è meglio affrontare insieme un percorso tortuoso e irto di ostacoli, mai da soli. Perchè rischiare di non arrivare lontano? Il "calcio" italiano è vecchio, ha esperienza ed è in possesso di una certa saggezza: per questo motivo ha scelto di affidarsi ad un "giovanotto" di 71 anni per risollevare le sorti dello sport più popolare del Bel paese. Carlo Tavecchio e Antonio Conte hanno in mano loro tutto il sistema Calcio, hanno potere politico e tecnico. Il neo presidente federale ha in programma riforme cruciali destinate a risollevare il campionato italiano e ad aiutare le scelte del tecnico azzurro scelto proprio da lui: la riduzione del numero di squadre del massimo campionato da 20 a 18 ed un numero minimo di calciatori italiani per ogni club. Si spera soltanto che questo non sia un metodo per ridurre alla meno peggio possibili casi "Optì Pobà"...
Ma in un sistema numerico, apparentemente esatto, può capitare di trovare una variabile indipendente inaspettata che non sottende a delle leggi precise e viene scoperta per puro caso. Trattasi di quel Simone Zaza di cui sopra, che nessuno avrebbe pensato potesse rivelarsi già da ora una realtà così consolidata. Due gol, in due partite ufficiali (uno in campionato con il Sassuolo e uno all'esordio azzurro) e due occasioni nitide contro la Norvegia che hanno impedito di arrotondare un bottino già cospicuo per l'azzurrino ormai diventato grande a tutti gli effetti. Bisogna solo aspettare che la completa maturazione venga da sé e che con esso possa crescere tutto il resto.
Perchè la legge dei numeri è impercettibile, ma sempre evidente. Ed il calcio non è una scienza esatta, chiedetelo a Conte e a Tavecchio. Loro lo sanno. Noi lo sappiamo.
Alessandro Alberto "Il Dipo" Di Porzio
lunedì 8 settembre 2014
Quarti Mondiali di Basket
Ci siamo eccoci, da domani iniziano i Quarti.
I risultati delle partite hanno rispettato i promostici senza troppe sorprese, solo la sconfitta importante della Grecia che usciva dal girone imbattuta è stata battuta nettamente dalla Serbia.
Tabellone dei quarti:
| 09.09. 17:00 | Lituania | Turchia | ||
| 09.09. 21:00 | Slovenia | USA | ||
| 10.09. 18:00 | Serbia | Brasile | ||
| 10.09. 22:00 | Francia | Spagna |
Due delle quattro sfide possono essere rivincite della fase a girone, dove Francia e Spagna si sono già sfidate, vittoria spagnola con 20 punti di vantaggio, l'altro incontro che si ripete è Serbia-Brasile in precedenza vittoria dei brasiliani +8 sui serbi.
Le possibili vincenti possono essere Lituania, USA, Spagna e la sfida Serbia-Brasile è dalle mille sfaccettature e risultati con favorita la Serbia in grande spolvero.
Un piccolo resoconto dei risultati delle partite degli ottavi:
USA-MESSICO 86-63
Gli Stati Uniti battono in scioltezza i messicani e accedono ai quarti di finale, ritrovano il tiro da tre e il suo principale profeta, Stephen Curry,
autore di 20 punti con 6/9 nelle triple. Anthony Davis gioca la sua peggior gara del
Mondiale (4 punti, 2/9) surclassato da un impetuoso Gustavo Ayon (giocato un ottimo Mondiale) appena tagliato dalla Nba (25 e 8 rimbalzi), ci pensa DeMarcus
Cousins a far quadrare i conti anche in area
Sul 25-17, prima una tripla di Curry, quando il Messico prova la difesa 2-3 Harden non ha rivali con 2/2 da tre (era 3/13 nelle prime 5 partite) e riesce a spaccare la partita (42-25) mentre i 4’ in campo di Derrick Rose sono davvero deludenti come del resto tutto il suo Mondiale, al tiro 0/3 da tre, una persa e una stoppata subita. Il Messico dopo un buon primo tempo, resta a secco nei primi 4’ della ripresa sbagliando anche canestri facili e liberi, Curry non aspettava altro. Segna 11 punti nei 7’ in campo nel terzo quarto con 3/3 da tre (raggiunge i 20 con 6/9) e per i messicani, che arrivano a 1/10 nelle triple, non c’è più nulla da fare
Cadono a un troppo pesante -30 sotto i colpi anche di Cousins, anche perché ormai l’area è sgombra per coprire i tiratori da fuori americani. Anche Thompson fa bottino, arriva il massimo vantaggio +37, che il Messico con coraggio riduce vincendo l’ultimo quarto 25-20.
USA: Curry 20, Thompson 15, Harden 12.
Messico: Ayon 25.
FRANCIA-CROAZIA 69-64
Senza Tony Parker e i lunghi più quotati, la Francia campione d’Europa è riuscita a battere la Croazia 69-64 al termine di una gara a tratti dominata (46-30), ma rimessa in discussione a 52” dalla fine da una tripla di un Bogdanovic da 27 punti e 6 rimbalzi (66-64) ma portata a casa grazie al finale di due giocatori “minori”, il play Heurtel e Gelabale, e dalla prova importante di Fournier, il miglior francese quando i croati sono avanti, all’inizio.
Sulla carta, la squadra di Repesa è più forte, lascia solo 7 punti ai francesi nel primo quarto (7-15), ma prende la loro stessa malattia nel secondo (16-7 per i francesi), percentali orribili!
Due rubate di Batum che vola in campo aperto sembrano chiudere la gara (46-30), ma i croati non mollano, approfittando contro il quintetto piccolo francese dei 217 centimetri di Tomic. I francesi hanno la situazione sotto controllo con Gelabale e Heurtel (65-56 a 90” dalla fine), ma due triple di Bogdanovic riaprono la gara (66-64) inaspettatamente. La Croazia ha la palla del sorpasso, ma attacca male cercando la sua stella che, a 20” dalla fine, forza da tre. Huertel, dalla lunetta, segna.
Sul 25-17, prima una tripla di Curry, quando il Messico prova la difesa 2-3 Harden non ha rivali con 2/2 da tre (era 3/13 nelle prime 5 partite) e riesce a spaccare la partita (42-25) mentre i 4’ in campo di Derrick Rose sono davvero deludenti come del resto tutto il suo Mondiale, al tiro 0/3 da tre, una persa e una stoppata subita. Il Messico dopo un buon primo tempo, resta a secco nei primi 4’ della ripresa sbagliando anche canestri facili e liberi, Curry non aspettava altro. Segna 11 punti nei 7’ in campo nel terzo quarto con 3/3 da tre (raggiunge i 20 con 6/9) e per i messicani, che arrivano a 1/10 nelle triple, non c’è più nulla da fare
Cadono a un troppo pesante -30 sotto i colpi anche di Cousins, anche perché ormai l’area è sgombra per coprire i tiratori da fuori americani. Anche Thompson fa bottino, arriva il massimo vantaggio +37, che il Messico con coraggio riduce vincendo l’ultimo quarto 25-20.
USA: Curry 20, Thompson 15, Harden 12.
Messico: Ayon 25.
FRANCIA-CROAZIA 69-64
Senza Tony Parker e i lunghi più quotati, la Francia campione d’Europa è riuscita a battere la Croazia 69-64 al termine di una gara a tratti dominata (46-30), ma rimessa in discussione a 52” dalla fine da una tripla di un Bogdanovic da 27 punti e 6 rimbalzi (66-64) ma portata a casa grazie al finale di due giocatori “minori”, il play Heurtel e Gelabale, e dalla prova importante di Fournier, il miglior francese quando i croati sono avanti, all’inizio.
Sulla carta, la squadra di Repesa è più forte, lascia solo 7 punti ai francesi nel primo quarto (7-15), ma prende la loro stessa malattia nel secondo (16-7 per i francesi), percentali orribili!
Due rubate di Batum che vola in campo aperto sembrano chiudere la gara (46-30), ma i croati non mollano, approfittando contro il quintetto piccolo francese dei 217 centimetri di Tomic. I francesi hanno la situazione sotto controllo con Gelabale e Heurtel (65-56 a 90” dalla fine), ma due triple di Bogdanovic riaprono la gara (66-64) inaspettatamente. La Croazia ha la palla del sorpasso, ma attacca male cercando la sua stella che, a 20” dalla fine, forza da tre. Huertel, dalla lunetta, segna.
Francia: Batum 14, Fournier 13, Gelabale 11.
Croazia: Bogdanovic 27, Tomic 17, Rudez 6.
Croazia: Bogdanovic 27, Tomic 17, Rudez 6.
REPUBBLICA DOMINICANA-SLOVENIA 61-71
La Slovenia conquista la vittoria come da pronostico battendo la Repubblica Dominicana, ma non è stata una partita semplice, a 8' dalla fine, dopo aver toccato il +15 con un break di 19-0, si trovano con due soli punti di vantaggio (57-55). I fratelli Dragic e Lorbek realizzano il 6-0 che rimette al sicuro la gara. Questa volta Zoran, il minore, dei Dragic è il vero protagonista, chiude con 18 punti, 11 nell'ultimo quarto. La Dominicana gioca una gara solida, il neo canturino James Feldeine realizza 10 punti nel primo tempo, quando i caraibici sono in vantaggio fino al 15', chiudendo con 18, 8 rimbalzi e 8/14 al tiro mentre Edgar Sosa, di Sassari, non splende con 4 punti e 2/7 al tiro.
La Slovenia conquista la vittoria come da pronostico battendo la Repubblica Dominicana, ma non è stata una partita semplice, a 8' dalla fine, dopo aver toccato il +15 con un break di 19-0, si trovano con due soli punti di vantaggio (57-55). I fratelli Dragic e Lorbek realizzano il 6-0 che rimette al sicuro la gara. Questa volta Zoran, il minore, dei Dragic è il vero protagonista, chiude con 18 punti, 11 nell'ultimo quarto. La Dominicana gioca una gara solida, il neo canturino James Feldeine realizza 10 punti nel primo tempo, quando i caraibici sono in vantaggio fino al 15', chiudendo con 18, 8 rimbalzi e 8/14 al tiro mentre Edgar Sosa, di Sassari, non splende con 4 punti e 2/7 al tiro.
Slovenia: Z.Dragic 18, G.Dragic 12, Slokar 9.
Rep. Dominicana: Feldeine 18, Martinez 12, Baez 9.
Rep. Dominicana: Feldeine 18, Martinez 12, Baez 9.
SPAGNA-SENEGAL 89-56
La Spagna batte il Senegal 89-56 vince con oltre 30 punti di vantaggio e giocherà i quarti contro la Francia, anche se non stellare non ha nessun problema, strepitosa partenza di Pau Gasol. La fisicità dei senegalesi mette in difficoltà gli spagnoli per buona parte del primo tempo, nonostante la stella Gorgui Diang realizzi i primi punti della gara solo al 26'. Gasol, 13 punti sui primi 23 (a 17) spagnoli, e un buon Rubio in regia non riescono a spaccare subito la gara perché a fronte di una percentuale straordinaria da 2 nel primo tempo (15/16), risulta molto imprecisa da tre (1/11).
La squadra africana già dietro di oltre 10 punti all'intervallo (41-28, ma a Pau viene dato buono, più fallo, anche un canestro che entra da sotto...) ma cede nella ripresa quando per 4' non segna, la Spagna vola sul +20 al 25' (53-31) e Calderon che mette a posto anche la percentuale da tre con un personale 3/4. Pau Gasol fa percorso netto e chiude con 17 punti e 8/8 al tiro.
Spagna: P.Gasol 17, Calderon, Ibaka 11.
Senegal: Faye, Badji 12; H.Ndiaye, Dieng 6.
Senegal: Faye, Badji 12; H.Ndiaye, Dieng 6.
NUOVA ZELANDA-LITUANIA 71-76
Vince la Lituania che a differenza dei pronostici è costretta a sudare non poco contro una grande Nuova Zelanda. MVP della partita con 22 punti, 13 rimbalzi e 3 stoppate di Jonas Valanciunas dei Raptors. A 2'30" dalla fine la gara è ancora pari, grazie alle prodezze della guardia neozelandese Corey Webster (26 punti, 17 nella ripresa). Il problema per tutte le avversarie, è che i Tall Blacks oltre a giocare un basket inusuale per le squadre europee, davvero non mollano mai anche se i gemelli Lavrinovic, soprattutto Darjus, gli fanno male. I 12 punti di Webster dell'ultimo quarto tengono la Nuova Zelanda ancora ad un possesso di distanza fino a quando Pocius a 11" dalla sirena, segna i due liberi del 76-71. L'ultimo attacco neozelandese si conclude con una palla persa.
Lituania: Valanciunas 22, Pocius 11, D.Lavrinovic 10.
SERBIA-GRECIA 90-72
Finalmente Sasha Djordjevic conquista la sua prima grande vittoria sulla panchina della Serbia contro la Grecia, imbattuta al Mondiale nella fase a gironi, e travolta in una gara che ha visto brillare la giovane stella Bogdan Bogdanovic, dominata dai serbi sotto canestro con Krstic e Raduljica.
Partita in equilibrio fino 46-42 firmato da un ottimo Kalinic (12 punti nel primo tempo) prima dell'intervallo, la gara è cambiata nel terzo quarto, quando i tiri di Teodosic e gli assist di Bogdanovic con il dominio sotto canestro dei pivot contro i quali l'ex milanese Bourousis, soccombe. Il terzo quarto finisce 64-55, Il 9-0 della prima metà dell'ultimo quarto, firmato da Raduljica e Bieljca, porta la Serbia +20 a 4' dalla fine (80-60) quando un fallo duro di Bjelica accende la reazione di Bourousis (chiude con 9 punti e 5 rimbalzi). E' l'ultima reazione della Grecia che come un anno fa all'Europeo, dopo aver giocato un'ottima prima fase, è caduta nel momento decisivo.
Serbia: Bogdanovic 21, Raduljica 16, Teodosic 13.
Grecia: Calathes 14, Zisis 12, Printezis 12
Vince la Lituania che a differenza dei pronostici è costretta a sudare non poco contro una grande Nuova Zelanda. MVP della partita con 22 punti, 13 rimbalzi e 3 stoppate di Jonas Valanciunas dei Raptors. A 2'30" dalla fine la gara è ancora pari, grazie alle prodezze della guardia neozelandese Corey Webster (26 punti, 17 nella ripresa). Il problema per tutte le avversarie, è che i Tall Blacks oltre a giocare un basket inusuale per le squadre europee, davvero non mollano mai anche se i gemelli Lavrinovic, soprattutto Darjus, gli fanno male. I 12 punti di Webster dell'ultimo quarto tengono la Nuova Zelanda ancora ad un possesso di distanza fino a quando Pocius a 11" dalla sirena, segna i due liberi del 76-71. L'ultimo attacco neozelandese si conclude con una palla persa.
Lituania: Valanciunas 22, Pocius 11, D.Lavrinovic 10.
Nuova Zelanda: C.Webster 26, Fotu 11, Vukona 9.
SERBIA-GRECIA 90-72
Finalmente Sasha Djordjevic conquista la sua prima grande vittoria sulla panchina della Serbia contro la Grecia, imbattuta al Mondiale nella fase a gironi, e travolta in una gara che ha visto brillare la giovane stella Bogdan Bogdanovic, dominata dai serbi sotto canestro con Krstic e Raduljica.
Partita in equilibrio fino 46-42 firmato da un ottimo Kalinic (12 punti nel primo tempo) prima dell'intervallo, la gara è cambiata nel terzo quarto, quando i tiri di Teodosic e gli assist di Bogdanovic con il dominio sotto canestro dei pivot contro i quali l'ex milanese Bourousis, soccombe. Il terzo quarto finisce 64-55, Il 9-0 della prima metà dell'ultimo quarto, firmato da Raduljica e Bieljca, porta la Serbia +20 a 4' dalla fine (80-60) quando un fallo duro di Bjelica accende la reazione di Bourousis (chiude con 9 punti e 5 rimbalzi). E' l'ultima reazione della Grecia che come un anno fa all'Europeo, dopo aver giocato un'ottima prima fase, è caduta nel momento decisivo.
Serbia: Bogdanovic 21, Raduljica 16, Teodosic 13.
Grecia: Calathes 14, Zisis 12, Printezis 12
TURCHIA-AUSTRALIA 65-64
Emir Preldzic disputa un finale straordinario regalando la vittoria alla Turchia con la tripla del sorpasso a 5" dalla sirena e 9 punti di fila, gli ultimi della sua squadra, nel 3'34" finali. E' il suo show che consegna ai turchi la vittoria sull'Australia per 65-64. Brava, o fortunata, la squadra di Ergin Ataman evita per la seconda volta l'uscita dal Mondiale con un canestro negli ultimi secondi. L'Australia conduce gran parte della gara, anche a +12, ma sempre ripresa. Le triple di Arslan riportano a contatto i turchi (56-57), e Preldzic decide che la partita non può finire cosi, prende in mano l'attacco, gli australiani con l'ala degli Spurs Baynes sventano il pericolo. Dallavedova, altro giocatore Nba, realizza a 62" dalla sirena il canestro che sembra chiudere la gara (59-64). Ma Preldzic continua a non mollare, usa la sua atipicità (è un play di 2.05) per costringere a cambi difensivi gli australiani, poi risultati letali. Australia non abituata a gestire momenti decisivi, infatti, sul +2, a 22" dalla sirena perde palla per infrazione di 24", andata sotto di 1, con 5" sul cronometro, si butta in area con Ingles che cerca fallo, ma perde palla malamente.
BRASILE ARGENTINA 85-65
Emir Preldzic disputa un finale straordinario regalando la vittoria alla Turchia con la tripla del sorpasso a 5" dalla sirena e 9 punti di fila, gli ultimi della sua squadra, nel 3'34" finali. E' il suo show che consegna ai turchi la vittoria sull'Australia per 65-64. Brava, o fortunata, la squadra di Ergin Ataman evita per la seconda volta l'uscita dal Mondiale con un canestro negli ultimi secondi. L'Australia conduce gran parte della gara, anche a +12, ma sempre ripresa. Le triple di Arslan riportano a contatto i turchi (56-57), e Preldzic decide che la partita non può finire cosi, prende in mano l'attacco, gli australiani con l'ala degli Spurs Baynes sventano il pericolo. Dallavedova, altro giocatore Nba, realizza a 62" dalla sirena il canestro che sembra chiudere la gara (59-64). Ma Preldzic continua a non mollare, usa la sua atipicità (è un play di 2.05) per costringere a cambi difensivi gli australiani, poi risultati letali. Australia non abituata a gestire momenti decisivi, infatti, sul +2, a 22" dalla sirena perde palla per infrazione di 24", andata sotto di 1, con 5" sul cronometro, si butta in area con Ingles che cerca fallo, ma perde palla malamente.
Turchia: Preldzic 16, Guler 16; Arslan 11.
Australia: Baynes 15, Dallavedova 13, Ingles 13, Bairstow 10.
BRASILE ARGENTINA 85-65
Il Brasile più equilibrato batte l'Argentina (con l'assenza di Ginobili, ha mostrato fasi di gioco molto confuse), in vantaggio fino al primo tempo, ma mai in grado di infliggere il colpo decisivo.
La
sconfitta è pesantissima, matura nel terzo quarto dopo un primo tempo
equilibrato (33-36), con gli argentini che sorprendono gli avversari con
Pablo Prigioni, il play che non tira mai, che vista la secca di Scola e
Nocioni contro Splitter e Varejao, si prende tutte le responsabilità e
va al riposo con 15 punti, senza un errore su 5 tiri (2/2 da tre). A inizio ripresa i brasiliani allungano, conclude un 9-0
(40-36), ma Campazzo e Hermann, da tre, accendono gli
ultimi fuochi argentini (51-47). Una buona dose di punti dei brasiliani viene dalla panchina e non dai giocatori Nba, ma da Marqhinos e
dal play di riserva Neto (21 con 9/10 al tiro e 3 assist, protagonisti
del parziale che chiude la partita col +20
Brasile: Neto 21, Marqhinos Vieira 13, Barbosa, Splitter 10
Argentina:Prigioni 18, Campazzo 11, Safar 10.
Argentina:Prigioni 18, Campazzo 11, Safar 10.
PEGASUS
GP d'Italia storico Monza, Hamilton uber alles! Ferrari e Alonso disastrose...
In casa Mercedes tutti contenti dopo la gara di Monza: dopo le polemiche di Spa, è stata ottenuta la doppietta
che stabilisce la supremazia delle
Frecce d’Argento.
Naturalmente chi è più contento di Hamilton per la vittoria ottenuta (sesta stagionale), dopo una pessima partenza e una rimonta con sorpassi su Magnussen e Massa nelle prime battute, prima di arrivare nei pressi di Rosberg. Lo stesso pilota tedesco possa ritenersi soddisfatto, avendo ottenuto un secondo posto utilissimo in campionato, partenza eccezionale, allungando subito, visto che l'altra Mercedes era impagnata nei sorpassi sugli inseguitori. Appena il britannico arriva alle spalle di Rosberg, il tedesco commette nuovamente un lungo alla 1a chicane, consentendo il sorpasso di Hamilton. Vicenda un pò strana sia per gli strascichi lasciati dallo scorso gran premio per l'incidente causato dal tedesco con il suo compagno di squadra, potrebbe esserci stato un ordine di scuderia.
La stessa supremazia per le prime due posizioni si conferma anche nelle successive 3° e 4° confermando lo strapotere dei motori Mercedes, le Williams di Massa e Bottas autore di una rimonta davvero bella da 11° a 4°.
Massa finalmente dopo un anno di grandi prestazioni in qualifica, molto sfortunato in gara con incidenti ed errori, riesce a conquistare il podio in una pista molto cara, dove ha anche vinto, lasciando un ricordo molto bello nei cuori dei tifosi ferraristi dove ha trascorso un pezzo importante della sua carriera, in Ferrari.
Bisogna aggiungere qualche parola anche su Daniel Ricciardo che ormai ogni gran premio aggiunge un pezzo di storia, nelle retrovie fino al primo pit, non recupera nessuna posizione rimane 12°, ma appena rientra in pista ai -25 inizia a fare il diavolo a 4, facendo scorpacciata di avversari. Supera Hulkenberg, recupera su Raikkonen e riacciuffa il gruppetto formato dal 5° al 10° posto, li passa tutti senza problemi, ponendo la sua firma su ogni sorpasso, ormai specialista con una semplice finta disorienta l'avversario e si infila dall'altra parte senza lasciare scampo. Vettel autore di una buona gara, ha subito a 3 giri dalla fine il sorpasso del compagno di squadra rimanendo di stucco con il metodo Ricciardo "finta".
Capitolo a parte e a dir poco disastroso è la Ferrari, 9° posto di Raikkonen e ritiro di Alonso (rottura del motore elettrico), mai protagonista sempre in difficoltà e non poteva far meglio di un 8° posto. Tutto ciò condita da una polemica che non serve all'ambiente Ferrari e non c'entra con i risultati, ma solo una dichiarazione davvero poco sensata di Marchionne che ha definito "Montezemolo nessuno è indispensabile e la Ferrari non vince da 6 anni".
E ' vero che la Ferrari non vince da molto un titolo Mondiale, ma le questioni societarie e tali dichiarazioni si fanno in casa, non cosi pubblicamente, in un momento non brillante, è facile vincere a tavolino. Ovviamente non si è fatta attendere la reazione di Montezemolo che, in un'intervista, si è sfogato dicendo che la Ferrari ormai è americana, e che Marchionne potrebbe diventarne presidente.
Tutto ciò non fa certamente bene alla scuderia di Maranello che, sempre più in crisi, si affida al talento dei suoi piloti per resistere in un campionato davvero difficile, sta completando la riorganizzazione tecnica dopo le dimissioni di Domenicali e l'incarico passato a Mattiacci cambiando anche il tecnico dei motori e mettendo come capo progettista Allison.
GARA
CLASSIFICA
PEGASUS
Naturalmente chi è più contento di Hamilton per la vittoria ottenuta (sesta stagionale), dopo una pessima partenza e una rimonta con sorpassi su Magnussen e Massa nelle prime battute, prima di arrivare nei pressi di Rosberg. Lo stesso pilota tedesco possa ritenersi soddisfatto, avendo ottenuto un secondo posto utilissimo in campionato, partenza eccezionale, allungando subito, visto che l'altra Mercedes era impagnata nei sorpassi sugli inseguitori. Appena il britannico arriva alle spalle di Rosberg, il tedesco commette nuovamente un lungo alla 1a chicane, consentendo il sorpasso di Hamilton. Vicenda un pò strana sia per gli strascichi lasciati dallo scorso gran premio per l'incidente causato dal tedesco con il suo compagno di squadra, potrebbe esserci stato un ordine di scuderia.
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| Rosberg dritto e passa Hamilton |
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| Massa festeggia sul podio e saluta tutti |
Bisogna aggiungere qualche parola anche su Daniel Ricciardo che ormai ogni gran premio aggiunge un pezzo di storia, nelle retrovie fino al primo pit, non recupera nessuna posizione rimane 12°, ma appena rientra in pista ai -25 inizia a fare il diavolo a 4, facendo scorpacciata di avversari. Supera Hulkenberg, recupera su Raikkonen e riacciuffa il gruppetto formato dal 5° al 10° posto, li passa tutti senza problemi, ponendo la sua firma su ogni sorpasso, ormai specialista con una semplice finta disorienta l'avversario e si infila dall'altra parte senza lasciare scampo. Vettel autore di una buona gara, ha subito a 3 giri dalla fine il sorpasso del compagno di squadra rimanendo di stucco con il metodo Ricciardo "finta".
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| Alonso si ritira immagine eloquente |
E ' vero che la Ferrari non vince da molto un titolo Mondiale, ma le questioni societarie e tali dichiarazioni si fanno in casa, non cosi pubblicamente, in un momento non brillante, è facile vincere a tavolino. Ovviamente non si è fatta attendere la reazione di Montezemolo che, in un'intervista, si è sfogato dicendo che la Ferrari ormai è americana, e che Marchionne potrebbe diventarne presidente.
Tutto ciò non fa certamente bene alla scuderia di Maranello che, sempre più in crisi, si affida al talento dei suoi piloti per resistere in un campionato davvero difficile, sta completando la riorganizzazione tecnica dopo le dimissioni di Domenicali e l'incarico passato a Mattiacci cambiando anche il tecnico dei motori e mettendo come capo progettista Allison.
GARA
| 1 | Hamilton, Lewis | Mercedes | 1:19:10.236 | |||||||
| 2 | Rosberg, Nico | Mercedes | 3.100 | |||||||
| 3 | Massa, Felipe | Williams | 25.000 | |||||||
| 4 | Bottas, Valtteri | Williams | 40.700 | |||||||
| 5 | Ricciardo, Daniel | Red Bull Racing | 50.300 | |||||||
| 6 | Vettel, Sebastian | Red Bull Racing | 59.900 | |||||||
| 7 | Perez, Sergio | Force India | 1.02.500 | |||||||
| 8 | Button, Jenson | McLaren | 1.03.000 | |||||||
| 9 | Raikkonen, Kimi | Ferrari | 1.03.500 | |||||||
| 10 | Magnussen, Kevin | McLaren | 1.06.100 |
CLASSIFICA
| 1 | Rosberg, Nico | Mercedes | 238 | punti | ||||||||||||||||||||
| 2 | Hamilton, Lewis | Mercedes | 216 | |||||||||||||||||||||
| 3 | Ricciardo, Daniel | Red Bull Racing | 166 | |||||||||||||||||||||
| 4 | Bottas, Valtteri | Williams | 122 | |||||||||||||||||||||
| 5 | Alonso, Fernando | Ferrari | 121 | |||||||||||||||||||||
| 6 | Vettel, Sebastian | Red Bull Racing | 106 |
PEGASUS
venerdì 5 settembre 2014
Dieci anni di De Laurentiis
Non è che alla fine aveva ragione Aurelio? Forse si, visto dove sia arrivato il Napoli oggi. Perchè oggi il club è uno dei migliori di Italia, perchè ha un bilancio pulitissimo ed anche perchè in 10 anni sono stati rispettate tutte le tappe. Ma soprattutto perchè, nonostante i pregi ed i difetti, senza di lui oggi non saremmo qui a scrivere e a parlare di questa società.
Esattamente il 6 settembre 2004, l'imprenditore cinematografico acquistava la SSC Napoli per una cifra vicina ai 33 milioni di euro dopo che il 30 luglio il tribunale di Napoli ne aveva dichiarato ed ufficializzato la banca rotta. Da quel momento in poi 2 anni in Serie C, la Serie B e la diretta promozione in Serie A grazie a Reja. Nella massima serie, subito una qualificazione all'Intertoto e l'accesso al primo turno di Coppa Uefa nel 2008. Nel 2009 arriva Donadoni che affonda una squadra sull'onda dell'entusiasmo e per questo motivo viene esonerato, al suo posto Mazzarri. E' la svolta. Con il tecnico livornese sono arrivati due qualificazione in Champions e due in Europa League, culminati dalla qualificazione agli ottavi persi contro drammaticamente contro il Chelsea dopo aver vinto all'andata al San Paolo con uno storico 3-1. La cima è stata raggiunta con il terzo posto nella stagione 2011-12, il secondo l'anno successivo e la vittoria in Coppa Italia contro i nemici sportivi di sempre della Juventus.
Adesso sulla panchina siede Rafa Benitez, che al suo primo anno ha sfiorato un'altra qualificazione agli ottavi e la terza vittoria in Coppa. Per non parlare dei calciatori che sono passati sotto l'ombra del Vesuvio tra la gestione Marino e quella Bigon: Lavezzi, Hamsik e Cavani, passando per Reina, Callejon e Higuain. Il top del calcio europeo.
Ma adesso? Ora il Napoli deve fare di tutto per fare il definitivo salto di qualità, ciò che è veramente mancato in questa gestione De Laurentiana. La voglia di fare cassa, a volte accompagnata da una mancata programmazione e dalla voglia contraddittoria di investimento soltanto a garanzia raggiunta (per esempio dopo la cessione di un calciatore importante o solo dopo aver raggiunto la qualificazione in Champions League). Una politica restrittiva e, forse, superficiale come nel caso di quest'anno.
I tifosi e gli esperti rinfacciano al patron azzurro di non far seguire i fatti alle parole, ai proclami sventola bandiera dello slogan "Io come voi, vogliamo vincere!". Dunque, grazie Presidente per aver riportato il grande calcio a Napoli e per aver permesso alla piazza di arrivare alla vittoria di qualche trofeo dopo che "non avete vinto un cazzo...!".
Ma non è più permesso vivere sugli allori e adagiarsi su un trionfante passato, soprattutto quando basta solo un passo in avanti per raggiungere il traguardo e non correre un'intera maratona. Si affretti Presidente, prima di perdere altro terreno o prima che qualcun'altro la raggiunga. Guardarsi alle spalle per guardare in avanti.
Alessandro Alberto "Il Dipo" Di Porzio
Ottavi Mondiali di Basket
I Mondiali di Basket 2014 in Spagna hanno riservato nelle prima fase, quella a girone, qualche sorpresa sia nella singola partita che anche nel passaggio del turno.
Le tre favorite della vigilia Spagna, USA e Lituania hanno raggiunto gli ottavi senza difficoltà, solo la terza ha subito una sconfitta pesante dall'Australia, senza intaccare il proprio cammino.
La Grecia dopo questa fase a gironi, in cui è stata protagonista a punteggio pieno, insieme a Spagna e USA, può considerarsi la quarta incognita del Mondiale.
Nel Girone A le prime quattro qualificate potevano esser già scritte in partenza con le due squadre cuscinetto Iran e Egitto.
La Spagna ha dimostrato il suo strapotere, il Brasile si è confermato, la Francia ha deluso fin'ora le aspettative essendo campionessa europea 2013 e la Serbia ha ancora qualcosa da dimostrare.
Nel Girone B è stato più combattuto il passaggio del turno soprattutto per l'ultimo posto che garantiva gli ottavi.
Alla fine l'hanno spuntata la Grecia impressionando per la sua forza, quasi mai in difficoltà anche contro Croazia e Argentina (senza Ginobili un pò smarrita, spaesata e Scola dipendente), 4° posto acciuffato dalla squadra africana, il Senegal, forte fisicamente che è riuscita ad aver la meglio su Portorico più accreditata e Filippine che hanno mostrato buona intensità e buon gioco.
Nel Girone C le emozioni sono state tutte appannaggio delle ultime 3:
Nuova Zelanda, Ucraina e Finlandia, dove ha prevalso la squadra oceanica meno accreditata delle altre due europee.
Gli USA non sono mai stati impensieriti, solo la Turchia ha provato a dar qualche fastidio con la difesa a zona, ma alla fine ha ceduto, 4a la confermata Repubblica Dominicana.
In questo girone la Lituania protagonista di un passo falso perdendo una partita contro l'Australia che non si è lasciata sfuggire l'occasione per arrivare terza classificata.
La Slovenia ha confermato la sua forza nei fratelli Dragic, 4° il Messico a discapito della più blasonata e accredita Angola (Campione d'Africa), avendola battuta nello scontro diretto.
Gli accoppiamenti degli ottavi non dovrebbero determinare sorprese per il risultato finale dell'incontro per Spagna, USA, Lituania e Slovenia.
Gli altri incontri potrebbero riservare qualche colpo di scena:
Turchia-Australia, dove gli australiani possono continuare a stupire;
Croazia-Francia i favoriti d'obbligo sono i transalpini, però i croati hanno giocato un basket più equilibrato senza avere alti e bassi;
Brasile-Argentina i brasiliani hanno un terzetto di centri da far paura a tutti con Nenè, Splitter, Varejao e il player Marcelinho Huertas, mentre l'Argentina Scola dipendente con Nocioni, Prigioni e Campazzo che cerca disperatamente il successo;
Grecia-Serbia partita di grande spessore, se i greci confermano il gioco espresso nei gironi, anche la miglior serbia non avrà quasi nessuna possibilità di accedere ai quarti altrimenti può essere una partita combattuta.
PEGASUS
Le tre favorite della vigilia Spagna, USA e Lituania hanno raggiunto gli ottavi senza difficoltà, solo la terza ha subito una sconfitta pesante dall'Australia, senza intaccare il proprio cammino.
La Grecia dopo questa fase a gironi, in cui è stata protagonista a punteggio pieno, insieme a Spagna e USA, può considerarsi la quarta incognita del Mondiale.
Nel Girone A le prime quattro qualificate potevano esser già scritte in partenza con le due squadre cuscinetto Iran e Egitto.
La Spagna ha dimostrato il suo strapotere, il Brasile si è confermato, la Francia ha deluso fin'ora le aspettative essendo campionessa europea 2013 e la Serbia ha ancora qualcosa da dimostrare.
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| Classifica Girone A |
Nel Girone B è stato più combattuto il passaggio del turno soprattutto per l'ultimo posto che garantiva gli ottavi.
Alla fine l'hanno spuntata la Grecia impressionando per la sua forza, quasi mai in difficoltà anche contro Croazia e Argentina (senza Ginobili un pò smarrita, spaesata e Scola dipendente), 4° posto acciuffato dalla squadra africana, il Senegal, forte fisicamente che è riuscita ad aver la meglio su Portorico più accreditata e Filippine che hanno mostrato buona intensità e buon gioco.
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| Classifica Girone B |
Nel Girone C le emozioni sono state tutte appannaggio delle ultime 3:
Nuova Zelanda, Ucraina e Finlandia, dove ha prevalso la squadra oceanica meno accreditata delle altre due europee.
Gli USA non sono mai stati impensieriti, solo la Turchia ha provato a dar qualche fastidio con la difesa a zona, ma alla fine ha ceduto, 4a la confermata Repubblica Dominicana.
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| Classifica Girone C |
In questo girone la Lituania protagonista di un passo falso perdendo una partita contro l'Australia che non si è lasciata sfuggire l'occasione per arrivare terza classificata.
La Slovenia ha confermato la sua forza nei fratelli Dragic, 4° il Messico a discapito della più blasonata e accredita Angola (Campione d'Africa), avendola battuta nello scontro diretto.
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| Classifica Girone D |
Gli accoppiamenti degli ottavi non dovrebbero determinare sorprese per il risultato finale dell'incontro per Spagna, USA, Lituania e Slovenia.
Gli altri incontri potrebbero riservare qualche colpo di scena:
Turchia-Australia, dove gli australiani possono continuare a stupire;
Croazia-Francia i favoriti d'obbligo sono i transalpini, però i croati hanno giocato un basket più equilibrato senza avere alti e bassi;
Brasile-Argentina i brasiliani hanno un terzetto di centri da far paura a tutti con Nenè, Splitter, Varejao e il player Marcelinho Huertas, mentre l'Argentina Scola dipendente con Nocioni, Prigioni e Campazzo che cerca disperatamente il successo;
Grecia-Serbia partita di grande spessore, se i greci confermano il gioco espresso nei gironi, anche la miglior serbia non avrà quasi nessuna possibilità di accedere ai quarti altrimenti può essere una partita combattuta.
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| Tabellone Ottavi di finale |
giovedì 4 settembre 2014
Il (calcio)mercato delle pulci
Crisi, austerità, recessione, no money, no dinero, sine pecunia non si cantano messe. Sono anni ormai che questa crisi ha rallentato la crescita dell'economia mondiale, in alcuni casi arrestando addirittura lo sviluppo di determinati settori lavorativi e di Paesi interi. Eppure il mondo del calcio, cosi come di qualsiasi altro grande business, sembra non aver risentito affatto di questo periodo di recessione. Infatti, a quasi 72 ore dal termine di questa sessione estiva del calciomercato, sono state analizzate le cifre investite dai singoli club e gli esborsi totali di tutti i maggiori campionati attivi nella compravendita di calciatori in questa torrida estate sportiva 2014.
I campionati che hanno investito di più totalmente sono nell'ordine: Premier League, Liga, Serie A (ebbene si...), Bundesliga ed infine Ligue 1. Parliamo di cifre folli ed impensabili, parlando di uno sport: precisamente si tratta di 835 milioni di euro (questi soldi arrivano grazie al nuovo contratto triennale sui diritti tv che fattura 3,8 mld), 540 milioni e 330 milioni. Questi numeri spaziali sono quelli sborsati rispettivamente nel campionato inglese, spagnolo e italiano; in Germania ed in Francia sono stati spesi soltanto 280 e 125 milioni (ma solo perchè il Fair Play Finanziaro ha bloccato il PSG e perchè il Monaco si sta disgregando). La cosa che però fa più riflettere è che la totalità di questi soldi è stata messa sul mercato soltanto da pochissimi club ovvero: Manchester United, Liverpool, Chelsea, Barcellona e Real Madrid.
Queste squadre hanno speso rispettivamente 200, 150, 115 e qualche cifra che oscilla tra 130 e 150 milioni di euro (per non dimenticare i 111 spesi dall'Atletico). Denaro che è servito per comprare e vendere calciatori come Falcao, Di Maria, Suarez, Kroos, J. Rodriguez e via discorrendo, ovvero top player oppure giovani che lo diverranno presto. Mentre in Italia questi soldi sono stati spesi tra prestiti, scambi, ingaggi onerosi ed acquisti a parametro zero di calciatori attempati dal salario faraonico. Ed il problema è proprio questo...
Mentre all'estero i soldi ci sono e sono pressocchè infiniti, per cui è a dir poco proibitivo sperare di competere economicamente con questi club sul mercato, in Italia mancano nonostante le cifre dicano il contrario. Infatti i 330 milioni che hanno girato in questa sessione estiva del mercato, sono il frutto di un numero spropositato di operazioni effettuate dai club italiani. Forse è effettivamente arrivato il tempo di porsi delle domande e di darsi delle risposte.
Oramai la Serie A rischia di diventare, qualora non lo sia già, il cimitero degli elefanti dove vedremo giocare gente sempre più "vecchia" a fronte di giovani leve scalpitanti che marciscono in panchina al fianco del proprio allenatore. Si parla tanto del "modello inglese", quando di anglosassone nel calcio britannico oramai è rimasto solo il nome (anche se questo concetto vale anche per la Serie A...).
Infrastrutture, giovani, integrazione e mentalità sportiva (soprattutto questa...) devono essere gli ingredienti per dare il colpo di reni necessario a far risalire questo sport nel nostro Paese. Ma così come per il "podio del fatturato", non bisogna accontentarsi solo delle briciole nelle competizioni che contano davvero. Altrimenti voliamo basso, così giusto per non fare la fine di Icaro...
Alessandro Alberto "Il Dipo" Di Porzio
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