sabato 20 settembre 2014

Pillole notturne

E' piena notte, ma sono ancora per parlare dello sport che amo di più al mondo, il calcio, a due giorni di distanza dal meraviglioso trittico di martedi, mercoledì e giovedi, che ha visto vincere tutte le squadre italiane coinvolte in Champions League ed in Europa League. Hanno vinto Juventus, Roma, Fiorentina (3-0 contro il Guigamp), Napoli (3-1 allo Sparta Praga) e Inter (1-0 contro Dnipro); l'unico pareggio è stato quello del Torino nelle Fiandre in casa del Brugges. Un ottimo punto, conquistato su di un campo difficile.

L'Italia ha risposto "presente" nonostante un campionato non più appetibile verso i top player di questa generazione e, nonostante la mancanza di risorse economiche che non permette di stare ai livelli delle più grandi di Europa. E' un segnale importante, insieme alla valorizzazione dei giovani talenti nazionali, per poter permettere alla Serie A di risalire la china e per quel ranking UEFA che ci tiene sempre sullla graticola. Sono state importanti soprattutto le vittorie in Europa League, il cui scarso interesse per i club che l'hanno affrontata in passato, è stata una delle cause primarie della discesa nel ranking in favore della Germania e del Portogallo.

Ma adesso la situazione sembra essere cambiata, vuoi perchè in Champions oramai arrivano fino in fondo le solite 4/5 squadre (eccezion fatta per alcune eccezioni come il Borussia Dortmund e l'Atletico Madrid), vuoi perchè, come precedentemente sottolineato, le squadre italiane non hanno più la liquidità necessaria per poter competere con i club top di gamma come PSG, Real Madrid, Barcellona e Bayern di Monaco. Dunque, l'Europa League è certemante una competizione dall'appeal inferiore rispetto alla Champions, che rappresenta l'elite del soccer continentale, ma è una manifestazione nella quale le squadre italiane devono credere perchè hanno tutte le carte in regola per poter arrivare fino in fondo, soprattutto Fiorentina, Inter e Napoli. Vincere questo trofeo significherebbe portare in Italia una coppa continentale dopo la Champions vinta dall'Internazionale di Mourinho (di nome e di fatto) nel 2010 e rappresenterebbe anche un'ulteriore motivazione, una molla propulsiva per lottare per altri obiettivi al di fuori del campionato.

Sono fermamente convinto che le nostre squadre possano comportarsi molto bene in questa competizione, che non è da sottovalutare assolutamente data la presenza di squadre poco conosciute che comunque possono insidiare squadre blasonate come la Viola, i nerazzurri ed i partenopei (De Laurentiis sa cosa significa giocare contro Dnipro e Viktoria Plzen). Questa è a tutti gli effetti una maratona continentale, vincerà chi saprà dosare le energie e non chi corre più veloce. Il problema non riguarda la Serie A, che oramai gareggia solo contro se stessa.

Alessandro Alberto Di Porzio

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