Da anni, ormai, è risaputo che il calcio italiano non abbia più l'appeal degli anni '80 e '90, quando i più grandi campioni delle rispettive epoche arrivavano nel Bel Paese per consacrarsi, e non per affermarsi, in quello che era il campionato più difficile e bello del mondo.
Oggi, vuoi per la mancanza di risorse economiche necessarie per ingaggiare campioni già affermati, vuoi per politiche sbagliate mirate solo ad accontentarsi delle briciole momentanee e non lungimiranti (senza una proiezione a lungo termine, come stadi di proprietà ed infrastrutture moderne), la Serie A è diventata una lega in cui riescono (e vogliono) arrivare le giovani promesse, in attesa di spiccare il volo altrove, o campioni destinati al viale del tramonto che hanno ancora voglia di assaporare il calcio sotto i tacchetti delle loro scarpe, prima che queste vengano appese al chiodo.
Oggi, vuoi per la mancanza di risorse economiche necessarie per ingaggiare campioni già affermati, vuoi per politiche sbagliate mirate solo ad accontentarsi delle briciole momentanee e non lungimiranti (senza una proiezione a lungo termine, come stadi di proprietà ed infrastrutture moderne), la Serie A è diventata una lega in cui riescono (e vogliono) arrivare le giovani promesse, in attesa di spiccare il volo altrove, o campioni destinati al viale del tramonto che hanno ancora voglia di assaporare il calcio sotto i tacchetti delle loro scarpe, prima che queste vengano appese al chiodo.
Questo accade per i motivi di cui sopra, ma soprattutto perchè "conviene" più investire all'estero dove i costi dei cartellini sono molto più bassi, anzichè investire su un talento in erba che, spinto dal procuratore arraffone di turno, "bussa già a denari". Il problema vero è che questo accade, apparentemente, a prescindere da tutto e ne sono l'esempio Verratti, Immobile e Cerci. Il primo è al suo terzo anno al PSG ed è diventato oramai uno dei leader del centrocampo del club francese, rifiutando giustamente di marcire in panchina al Napoli (quando c'era Mazzarri ovviamente...) dopo una grandissima stagione in Serie B con il Pescara. Ma non c'è da preoccuparsi: In Francia se lo godono, mentre da noi si discute ancora se in Nazionale possa coesistere con Pirlo e De Rossi (meglio soprassedere...). Gli ultimi due sono passati dal Torino, rispettivamente, al Borussia Dortmund e all'Atletico Madrid per cifre irrisorie se paragonate a quelle che girano attualmente nel resto del calciomercato continentale.
Ma il punto è che, nonostante una crisi economica ed anche di risultati a livello nazionale, il calcio italiano continua comunque ad offrire talenti. La prima serata dei gironi di qualificazione ne è un esempio ed è stata vissuta da protagonista proprio dal capocannoniere dello scorso campionato e da un altro immenso, ma a dir poco sregolato, talento: ovviamente mi riferisco a Mario Balotelli. L'ex attaccante del Torino ha finalmente trovato la via del gol (e che gol... 60 metri palla al piede.) dopo un inizio di stagione abbastanza travagliato, mentre il bad boy del rettangolo di gioco ha siglato la sua prima rete sotto la Kop dopo un'estate piena di polemiche a causa del fallimento all'ultimo Mondiale. Nella serata di ieri, non si è potuto ancora mettere in mostra Alessio Cerci ancora fuori condizione. Chissà se avesse potuto risollevare le sorti dei Colchoneros, vista la clamorosa sconfitta casalinga contro l'Olympiacos.
Una menzione a parte meritano invece i due tecnici italiani coinvolti nei match di Champions, Cesare Prandelli e Carlo Ancelotti: l'ex cittì della Nazionale è rimandato a data destinarsi dopo aver raggiunto un pareggio in extremis contro l'Anderlecht, salvo invece Ancelotti per aver calato il pokerissimo ai danni dell'inoffensivo Basilea dopo la pioggia di polemiche della stampa spagnola e di tutto l'ambiente madridista per essere già a -6 dai rivali azulgrana.
Questa sera toccherà alla Roma che se la vedrà contro i russi del CSKA Mosca, vedremo come risponderà all'esordio vincente della Juventus (2-0 contro il Malmoe). Vedremo cosa succederà nella seconda giornata del primo turno di qualificazione di Champions. Domani sarà la volta di Inter, Napoli, Fiorentina e Torino, impegnate in Europa League. Per adesso l'Italia ha risposto "presente", adesso bisogna continuare così. Per il ranking, per dimostrare che l'Italia c'è.
Alessandro Alberto Di Porzio

Nessun commento:
Posta un commento